Martedì 16 Aprile 2024

NBA, Doncic affossa i Golden State Warriors. Gallinari firma il poker dei Clippers

I risultati delle gare NBA giocate nella notte

Danilo Gallinari (LaPresse)

Danilo Gallinari (LaPresse)

Los Angeles (Stati Uniti), 18 novembre 2018 – Si chiude con una sconfitta una settimana a dir poco da dimenticare per i Golden State Warriors campioni NBA in carica. Gli uomini di Steve Kerr, nonostante i 32 punti di Kevin Durant, hanno infatti incassato il terzo ko negli ultimi quattro incontri perdendo 112-109 contro i Dallas Mavericks di un sontuoso Luka Doncic che, nonostante i soli 19 anni, ha dimostrato di non aver alcun timore reverenziale e di essersi già perfettamente ambientato Oltreoceano: il talentino sloveno ha infatti mandato a bersaglio 24 punti – a cui ha anche aggiunto 9 rimbalzi e 4 assist – ma soprattutto ha siglato i punti del definitivo sorpasso dei texani, sorretti anche da un ottimo Harrison Barnes (23 punti e 8 rimbalzi). C’è invece la firma in calce di Danilo Gallinari nella quarta vittoria consecutiva dei Los Angeles Clippers che hanno sbancato Brooklyn battendo i Nets 127-119: l’azzurro ha mandato a bersaglio la bellezza di 28 punti e assieme a Tobias Harris (27 punti) e Montrezl Harrell (16 punti, di cui 10 segnati nel quarto finale, e 10 rimbalzi) ha sorretto l’attacco dei californiani che hanno messo il turbo nel quarto finale con un parziale di 37-22. Sorrisi anche in quel di Houston dove i Rockets si sono sbarazzati dei Sacramento Kings sconfiggendoli 132-112 al termine di un match a senso unico: le giocate di James Harden (34 punti e 8 assist) e Chris Paul (24 punti e 9 assist) hanno infatti permesso ai texani di prendere subito in mano le redini del match e di condurre in porto il successo senza patemi. Nottata da dimenticare per i Los Angeles Lakers che hanno invece incassato un pesantissimo 130-117 allo Staples Center contro gli Orlando Magic di un granitico Nikola Vucevic (36 punti e 13 rimbalzi), che hanno fatto la differenza nei due quarti centrali piazzando un break complessivo di 75-50 e arrivando a toccare anche le 21 lunghezze di vantaggio. Un cuscinetto di vantaggio che ha poi permesso ai Magic di gestire ritmi e punteggi e tenere a bada LeBron James (22 punti) e compagni. Ad Est, dopo il passo falso contro i Celtics, è subito ripresa la corsa dei Toronto Raptors che, nonostante l’assenza di Kawhi Leonard, tenuto a riposo per non affaticarlo dopo una stagione praticamente saltata nel suo complesso, hanno travolto 122-83 i malcapitati Chicago Bulls facendosi aiutare dalle prove di Green (17 punti), Ibaka (16 punti) e di un Van Vleet lanciato in quintetto (18 punti per lui). Non sono invece riusciti a dare continuità alla buona prova mostrata contro i canadesi i Boston Celtics che al Boston Garden hanno dovuto lasciare il passo agli Utah Jazz che si sono imposti per 98-86. A fare la differenza sono stati Donovan Mitchell (28 punti) e Ricky Rubio (20 punti) i quali hanno messo a ferro e fuoco la difesa dei biancoverdi che hanno pagato la serata storta di Hayward, Brown e Horford. E’ bastato davvero poco a Jimmy Butler per ambientarsi a Philadelphia: l’ex Minnesota Timberwolves ha messo lo zampino anche nel 122-119 con cui i Sixers hanno piegato, dopo un supplementare, gli Charlotte Hornets di un commovente Kemba Walker (60 punti e massimo in carriera per lui). Dopo essere finiti a -8 a 4’ dalla quarta sirena, Philadelphia è riuscita pian piano a risalire la china, spinta da Joel Embiid (33 punti e 11 rimbalzi). I liberi finali di Walker hanno però vanificato il vantaggio firmato dal camerunense e hanno portato il match all’overtime in cui assieme a Embiid è salito in cattedra siglando la tripla del successo. Infine sono arrivate anche le vittorie di Indiana Pacers (97-89 contro gli Atlanta Hawks), New Orleans Pelicans (125-115 contro i Denver Nuggets) e quella degli Oklahoma City Thunder di Paul George (32 punti e 11 rimbalzi) e Steven Adams (26 punti e 10 rimbalzi) che hanno battuto 110-100 i Phoenix Suns.