LeBron James (LaPresse)
Portland (Stati Uniti), 19 ottobre 2018 – Le telecamere e le attenzioni di milioni di appassionati NBA questa notte erano inevitabilmente tutte puntate sull’esordio ufficiale di LeBron James con la casacca dei Los Angeles Lakers. L’ex Cleveland Cavaliers, nonostante i 26 punti, 12 rimbalzi e 6 assist mandati a referto, non è però riuscito a regalare la gioia della vittoria ai tifosi gialloviola e a sfatare il tabù che lo ha sempre visto sconfitto all’esordio con una nuova franchigia. Al Moda Center di Portland ad imporsi sui Lakers per 128-119 sono stati infatti i Trail Blazers padroni di casa che si sono confermati la “bestia nera” dei gialloviola, sempre sconfitti negli ultimi 16 incontri disputati contro la franchigia dell'Oregon. E dire che la partenza di “King James” era stata a dir poco fulminea visto che, nel solo primo quarto, l'ex Cavs ha mandato a referto ben 13 punti, estraendo dal suo repertorio lampi di classe pura e mostrando tutto il suo straripante potenziale atletico. Potenziale che come detto non è bastato, poiché Portland è riuscita ad uscire alla distanza e, grazie ai 28 punti di Lillard e ai 24 in uscita di uno Staukas mortifero in uscita dalla panchina, è rimasta attaccata ai Lakers fino all’ultimo quarto quando è salito in cattedra CJ McCollum che, con 11 punti ravvicinati (ha chiuso a quota 21), ha propiziato il break di 20-8 che ha chiuso i conti. Nonostante il ko però a fine gara James non ha fatto drammi ben sapendo che ai gialloviola servirà ancora parecchio tempo per trovare la giusta quadratura del cerchio: “Trovare la giusta chimica di squadra non è così facile come si pensa” ha spigato James a fine partita. “Non stiamo parlando – ha poi proseguito – della preparazione di una ciotola di fiocchi di avena. Ci vuole tempo per arrivare al punto in cui quando chiudi gli occhi sai esattamente dove si trova il tuo compagno di squadra”. Oltre ai Blazers però questa notte hanno gioito per la prima vittoria stagionale anche i Philadelphia 76ers, che grazie alle stratosferiche prestazioni di Joel Embiid (30 punti e 12 rimbalzi) e Ben Simmons (13 punti, 13 rimbalzi e 11 assist) hanno sconfitto 127-108 i Chicago Bulls, e i Miami Heat che hanno sbancato Washington battendo 113-112 i Wizards – ancora privi di Dwight Howard – grazie ad un tap in allo scadere segnato da Olynyk.