Mercoledì 24 Aprile 2024

NBA, Boston Celtics ancora ko. Golden State Warriors a un passo dal titolo

Al Chase Center i californiani si impongono per 104-94 e vanno sul 3-2 nella serie

Jordan Poole (ANSA)

Jordan Poole (ANSA)

San Francisco (Stati Uniti), 14 giugno 2022 – I Golden State Warriors sono a un solo passo dallo striscione del traguardo, ovvero dalla conquista del settimo titolo NBA della loro storia. La franchigia californiana, tra le mura amiche del Chase Center, sono infatti riusciti a bissare il successo ottenuto pochi giorni in gara 4 e, battendo 104-94 i Boston Celtics – per la prima volta ko in due gare di fila in questi playoff – si sono portati sul 3-2 nella serie della Finals con la possibilità di chiudere i conti al TD Garden nella notte tra giovedì e venerdì. Con uno Steph Curry che non è riuscito a replicare la prestazione scoppiettante di pochi giorni fa e ha litigato con il ferro nel tiro dalla lunga distanza rimanendo a secco di triple segnate per la prima volta dopo 132 partite di playoff, ci hanno pensato Andrew Wiggins (26 punti e 13 rimbalzi) e Klay Thompson (21 punti con 5/11 da tre) a reggere i fili dell’attacco di Golden State, ma a dir poco determinante è stato l’impatto in uscita dalla panchina di Gary Payton jr. (15 punti) e Jordan Poole (14). E’ stata una tripla quasi da metà di quest’ultimo a regalare il vantaggio agli Warriors allo scadere di terzo quarto e ad accendere la miccia che ha permesso ai californiani, con un parziale di 10-0 all’alba del quarto quarto, di prendersi l’inerzia del match. Serata da dimenticare, invece, per i Celtics che anche a causa di una partenza deficitaria hanno rincorso gli avversari per quasi tutto il match, provando a dare la scossa con convinzione solo nel terzo quarto. Ai biancoverdi non sono bastati i 27 punti e 10 rimbalzi di Jayson Tatum e i 20 di Smart; 18 invece i punti di Jaylen Brown che ha cercato di cambiare passo nella ripresa.  

La gara

I Golden State Warriors, come accaduto già in gara 4, partono con l’assetto piccolo e senza Looney. Mossa azzeccata perché l’avvio gialloblu è bruciante: i padroni di casa difendono forte e corrono in transizione colpendo con Thompson per il primo vantaggio in doppia cifra sul 14-4. Dall’altra parte Boston è troppo soft in difesa e in attacco litiga con il ferro (4/17 dal campo) e così Golden State, nonostante un 2/7 dall’arco, ne approfitta per volare fino al +16 suggellato da Steph Curry 24-8. Tatum, dopo una serie di palle perse pesanti, prova a dare la scossa con tre canestri di fila ma al suono della sirena il ritardo di Boston è ancora di undici lunghezze (27-16). Gli ospiti, dopo essere tornati a -14 (32-18), provano più convintamente a riavvicinarsi in avvio di secondo quarto, arrivando più facilmente al ferro e trovando punti preziosi dalle mani di Smart e Williams (42-26). I biancoverdi sprecano però qualche transizione di troppo e Golden State rialza l’asticella del proprio vantaggio fino al 51-39 di fine primo tempo. Le cose per i Celtics migliorano però decisamente dopo la pausa di metà gara: Brown, dopo il disastroso 2/10 al tiro nei primi 24’, mette quattro punti consecutivi e riaccende le speranze di Boston che riesce anche ad aggiustare la mira dall’arco. In rapida successione arrivano infatti due triple di Tatum e altrettante di Snart per la parità a quota 55 e il sorpasso sul 55-58. Dall’altra parte Golden State deve fare i conti con terzo e quarto fallo di Green e sbanda in difesa sui raddoppi scivolando fino al -5 griffato da Williams con un gioco da tre punti (61-66). Ci pensa Thompson con due bombe ravvicinate a risvegliare i suoi dal torpore e, quando rientra Poole, fa il resto segnando da quasi metà campo la tripla a fil di sirena che vale il 75-74 a 12’ dal termine del match. Il giro di chiave che fa ripartire la macchina degli Warriors che aprono il quarto quarto con un ulteriore parziale di 10-0 alimentato dallo stesso Poole e da Thompson per l’85-74. La svolta decisiva del match perché manda definitivamente in tilt i meccanismi dei Celtics che in attacco non riescono più ad essere fluidi e si intestardiscono in infruttuose penetrazioni. La spia della benzina dei biancoverdi si accende e nel finale Golden State riesce a chiudere i conti senza patemi.