Europa League, Milan-Stella Rossa 1-1: rossoneri agli ottavi con fatica

Gli uomini di Pioli passano subito in vantaggio grazie al rigore trasformato da Kessie all'8° ma al 24° arriva il pareggio di Ben Nabouhane. Nella ripresa i serbi, pur rimasti in dieci, non mollano la presa e sfiorano più volte il colpaccio

 Franck Kessie (Ansa)

Franck Kessie (Ansa)

Milano, 25 febbraio 2021 – Missione compiuta per il Milan che, pur sudando le proverbiali sette camicie e mostrando una condizione poco brillante, pareggia 1-1 a San Siro con la Stella Rossa e, in virtù del 2-2 portato a casa all'andata, si qualifica per gli ottavi di Europa League. Entrambi i gol sono arrivati nel primo tempo: i rossoneri, infatti, hanno sbloccato la situazione con il rigore trasformato da Kessie – che ha dedicato la rete al giovane connazionale Willy Ta Bi, scomparso prematuramente nei giorni scorsi – ma poi hanno faticato a trovare ritmo e al 24° hanno subito il pari, siglato con un bel diagonale da Ben Nabouhane.

Dopo il gol dell’1-1 i serbi hanno continuato a spingere senza però centrare nuovamente il bersaglio e così il Milan in chiusura di frazione si è trovato sui piedi l’opportunità, clamorosamente sprecata da Dalor, di portarsi di nuovo vantaggio. Le cose per gli uomini di Pioli sono leggermente cambiate nella ripresa con gli ingressi di Rebic che hanno dato nuova linfa vitale all’attacco rossonero creando qualche grattacapo alla difesa dei serbi che, pur essendo rimasti in dieci anche stavolta – per l’espulsione di Gobjelic –, sono comunque riusciti a sfiorare il colpaccio prima con Sanogo, fermato da un miracolo di Donnarumma al 68°, e poi con Katai. Solo nel finale si è quindi rivisto anche il Milan che in pieno recupero ha fallito il colpo del ko con Rebic.

Kessie la sblocca su rigore ma poi arriva il pari di Ben Nabouhane

Pioli nel suo 4-2-3-1 opta per un robusto turnover lanciando Tomori al posto di Romagnoli e Dalot al posto di Theo Hernandez in difesa, Meite al fianco di Kessie in mediana, e il trio composto da Castillejo, Krunic e Calhanoglu sulla trequarti a supporto dell’unica punta Leao. Stankovic risponde confermando il 3-4-2-1, lanciando dal 1’ Sanogo e Gajic – al posto dello squalificato Rodic – e lasciando il ruolo di attaccante centrale all’ex Bologna Falcinelli. Il Milan parte forte riversandosi nella metà campo avversaria e già all'8° si porta in vantaggio con il rigore conquistato per fallo di mano di Gobelijc e trasformato da Kessie che spiazza Borjan. Finita sotto nel punteggio, la Stella Rossa trova comunque la forza di reagire prontamente, alzando il baricentro e centrando addirittura il pari al 19° sugli sviluppi di un corner; a strozzare in gola l’urlo di gioia dei serbi ci pensa però l’arbitro Manzano che annulla la rete per un evidente fallo di mano di Pankov. La “Dea Bendata” volta le spalle agli ospiti anche al 22° quando a negare il gol su punizione a Ben Nabouane è l’incrocio dei pali; l’attaccante delle Comore si rifà però con gli interessi al 24° sfruttando un’ottima iniziativa personale e trafiggendo in diagonale Donnarumma. Il Milan incassa, fatica a ritrovare ritmo ma sul finire del primo tempo torna a crescere in termini di volume di gioco prodotto e si riaffaccia pericolosamente dalle parti di Borjan, sprecando addirittura una clamorosa occasione con Dalot, che non capitalizza una sorta di “rigore in movimento”.

Il Milan cresce a inizio ripresa ma non concretizza e alla fine rischia la beffa 

L’1-1 di fine primo tempo non lascia tranquillo Pioli che a inizio ripresa rivoluziona il suo attacco inserendo Zlatan Ibrahimovic e Ante Rebic al posto di Leao e Krunic. Le sostituzioni sortiscono gli effetti sperati dal tecnico rossonero perché l’atteggiamento del Milan al rientro in campo è aggressivo al punto giusto e proprio da un colpo di testa dello svedese nasce la prima, vera occasione della ripresa, che non viene concretizzata per un soffio, a due passi dalla porta serba, dall’altro neoentrato Rebic. La spinta rossonera, con gli ulteriori ingressi di Saelemaekers e Theo Hernandez, si fa sempre più vigorosa ma è la Stella Rossa al 68° a divorarsi il 2-1 con Sanogo che colpisce a botta sicura dal cuore dell’area ma viene fermato dallo strepitoso intervento in controtempo di Donnarumma.

Due minuti più tardi, però, le cose per i serbi si complicano perché, come all’andata, rimangono in dieci, questa svolta per l’espulsione di Gobjelic che rimedia il secondo giallo per un intervento scomposto su Calhanogòlu. Nonostante l’inferiorità numerica, Stankovic decide comunque di giocarsi il tutto per tutto gettando nella mischia Falco e l’eroe dell’andata Pankov, ma rischia qualcosa di troppo quando pochi istanti più tardi Ibrahimovic viene pescato in fuorigioco prima del passaggio vincente per Saelemaekers, la cui rete del potenziale 2-1 viene quindi annullata. L’uomo in meno e un atteggiamento comprensibilmente votato all’attacco per cercare il gol qualificazione – sfiorato anche all’82° da Katai – espone però gli ospiti ai contropiedi del Milan che proprio sugli sviluppi di una ripartenza, all’inizio dei 3’ di recuperi, arriva ad un passo dal gol ancora con Rebic che, pescato in profondità, si fa deviare il tiro in angolo in extremis; l’ultimo sussulto di una gara che si conclude con l’esultanza dei rossoneri e le vibranti proteste della Stella Rossa per un corner non fatto battere da Manzano a tempo già scaduto.

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