Mercoledì 24 Aprile 2024

Fiat Torino, iniziata l'era di Larry Brown: "Onorato di essere arrivato in Italia"

Il leggendario coach americano è stato presentato oggi alla stampa

Larry Brown (LaPresse)

Larry Brown (LaPresse)

Torino, 17 giugno 2018 – In casa della Fiat Torino oggi è stato il grande giorno di Larry Brown: il leggendario coach nativo di Brooklyn è infatti sbarcato all’ombra della Mole Antonelliana per firmare un contratto di un anno con un opzione anche per la seconda stagione e per dissipare tutti i dubbi nati dopo alcune sue presunte dichiarazioni rilasciate ad un giornale americano a cui aveva rivelato che l’intesa con il club gialloblu non era ancora stata perfezionata. Un colpo clamoroso – e non solo sotto l’aspetto mediatico – per Torino che si assicura un allenatore che, nonostante i 77 anni e gli ultimi due trascorsi senza panchine, ha ancora una grande voglia di fare il suo mestiere e soprattutto si porta dietro una tradizione vincente che pochi suoi colleghi possono vantare: oltre ad aver vinto un campionato ABA – lega antenata della NBA - da giocatore, Larry Brown è diventato l’unico coach ad aver conquistato sia un titolo NCAA (nel 1988 con i Kansas Jayhawks) sia un titolo NBA (nel 2004 con i Detroit Pistons). Brown si è detto entusiasta di questa nuova avventura in gialloblu e ha speso parole al miele per la pallacanestro ed europea: “Sono onorato di essere venuto a Torino per sfruttare questa grande opportunità. Ci sono molte cose che mi legano all’Italia: il mio amico Doug Moe ha giocato qui e il mio mentore era molto amico Sandro Gamba. Amo ancora insegnare ad allenare e non ho mai smesso di farlo anche se in questi due anni sono stato fermo perché ho voluto fare ciò che èiù mi piaceva. Sarà fantastico affrontare una sfida come questa. Voglio condividere l’esperienza che ho maturato ma sono in Italia anche per imparare. Per certi versi infatti la pallacanestro europea è migliore di quella Nba perché si pensa più al gioco e meno allo spettacolo fine a sé stesso e al fatto di avere stelle in squadra come in America. Non è così importante vincere ma voglio che i miei giocatori quando arrivano in palestra si divertano a fare quello che fanno. Darò grande spazio al talento e vorrei giocatori, atletici, volenterosi e disposti al sacrificio. Costruiremo una squadra giovane di cui i tifosi possano andare fiera”. Segnali chiari della grande voglia che Brown ha di restare sulla cresta dell’onda. L’era Brown a Torino può quindi iniziare.