Europei di basket femminili, l'Italia cade contro la cinica Ungheria. Ora la Slovenia

Le azzurre battute 59-51. Domenica la sfida per l'accesso diretto ai quarti

Italia-Ungheria, Elisa Penna in azione contro Dora Horti  (Ansa)

Italia-Ungheria, Elisa Penna in azione contro Dora Horti (Ansa)

Nis (Serbia), 28 giugno 2019 – Incidente di percorso per l’Italbasket femminile che, nel secondo match degli Europei in corso in Serbia, è stata battuta 59-51 dalla sempre più sorprendente Ungheria. Domenica diventa quindi fondamentale, per strappare il pass diretto per i quarti di finale ed evitare gli spareggi, battere la Slovenia. Questa sera, contro un’Ungheria perfetta nel proteggere l’area, le ragazze guidate da coach Crespi hanno pagato le pessime percentuali al tiro (25% dal campo) e in particolare da oltre l’arco dei tre punti dove è arrivato un 7/31 di squadra. Sul fronte opposto l’Ungheria è invece stata brava a passare indenne il momento di difficoltà tra secondo e terzo quarto (quasi 9’ senza segnare dal campo), in cui l’Italia ha messo la testa avanti dopo aver recuperato persino 11 lunghezze di svantaggio, e a mettere il turbo nel finale grazie ai canestri di Bernadette Hatar (10 punti e 9 rimbalzi) e Dora Horti (13 punti) che assieme ad Ivonne Turner (10 punti e 11 rimbalzi), hanno fatto la differenza. I 16 punti di una mai doma Giorgia Sottana e i 12 di Sabrina Cinili non sono quindi bastati alla truppa azzurra.

Dispiaciuto a fine gara il commissario tecnico azzurro Marco Crespi, ha ammesso che qualche leggerezza difensiva nel finale è costata cara: "Congratulazioni all'Ungheria che ha giocato una partita molto solida. Abbiamo sbagliato tanti tiri, è vero, ma credo che in una partita a basso punteggio e così equilibrata e nella quale facevamo fatica a fare canestro la differenza l'abbiano fatta i 7 giochi da tre punti che la nostra difesa ha concesso. Ci hanno creduto più di noi e questo mi fa male. Non sono come certi allenatori che dicono che abbiamo preso buoni tiri ma li abbiamo sbagliati, tanto per scaricare la responsabilità sulle giocatrici. Il giorno di riposo ci farà bene perché credo che sia giusto, se si vuole fare un salto di qualità, sentire il fastidio dentro. Il fastidio dentro, se ti dà veramente fastidio, mette le basi per la personalità".