Giovedì 18 Aprile 2024

Basket, Gandini: "Ritorno al 35% nei palazzetti? Decisione affrettata"

Il presidente di LBA ha parlato ai microfoni di Sky Sport

Umberto Gandini (ANSA)

Umberto Gandini (ANSA)

Bologna, 2 gennaio 2022 – Il ritorno al 35% di capienza massima nei palazzetti per gli eventi sportivi penalizza e non poco anche il mondo della pallacanestro che è pronto a farsi sentire e a chiedere, se necessario, anche ristori per le risorse non incassate, come ha ribadito non più tardi di oggi il presidente di Legabasket, Umberto Gandini, ai microfoni di Sky Sport 24: “Questa decisione del Governo ci ha colti di sorpresa ed è anche un po’ avventata. Speriamo, comunque, che duri poco. Nei palazzetti, pur con Green Pass rafforzato e mascherine FFP2 non riuscivamo a raggiungere il 60% di limiti di capienza anche per via del timore di una fetta di pubblico. Non credo quindi che il problema fossero i palazzetti sportivi, visto che ci sono tanti altri ambiti della vita sociale dove non si rispettano allo stesso modo le regole di distanziamento. Qualora comunque la riduzione di pubblico dovesse protrarsi a lungo auspichiamo un intervento diretto governativo per dare sostegno a tutte le realtà che continuano a giocare con ricavi ridottissimi o addirittura scomparsi e che non hanno ricevuto alcun tipo di sussidio”.

Recuperi

Il numero uno di LBA ha poi affrontato il tema dei recuperi delle gare di Serie A rinviate a causa dell’impennata di casi di Covid-19 tra i giocatori, confidando in una regolare ripresa del campionato già dal prossimo weekend: “Confidiamo, tenendo conto delle situazioni di Varese, Sassari e Cremona – in quarantena – che la giornata prevista per il 9 gennaio si possa svolgere regolarmente. Grazie anche ai nuovi protocolli sulla quarantena stilati dal Governo – ha proseguito Gandini – la situazione si sta normalizzando nuovamente. Domani avremo un confronto con le società e parleremo della calendarizzazione della giornata del 2 gennaio che è stata rinviata. L’ipotesi è quella di disputare la giornata del 2 gennaio il 16. Così riusciremmo a chiudere con una sola settimana di ritardo e rimarrebbero soltanto pochi altri recuperi da calendarizzare. Visto anche il calendario asimmetrico di quest’anno, le cose non cambierebbero più di tanto. Oppure si potrebbe scegliere di andare avanti seguendo il calendario attuale”.