Venerdì 19 Aprile 2024

Quegli assegni scoperti: Boccio, vita spericolata in ‘cabriolet’

Pena tutto sommato lieve alla moglie: sanzione di 30mila euro e un anno di inibizione

Massimiliano Boccio ha ritirato la squadra (foto Frasca)

Massimiliano Boccio ha ritirato la squadra (foto Frasca)

Forlì, 5 gennaio 2014 - Il fattore torna talmente tante volte da ipotizzare una sorta di metodo. Possibile che Massimiliano Boccio non sapesse di avere i conti in rosso? Eppure ha seminato nei suoi mesi forlivesi continuamente assegni scoperti, ‘cabriolet’ come si dice in gergo. Particolari che emergono a distanza di mesi e disegnano l’ennesimo quadro inquietante. 

Nella giornata di lunedì, escludendo la FulgorLibertas il giudice sportivo ha avuto tutto sommato la mano leggera: 30mila euro di sanzione alla presidentessa, la moglie Mirela Chirisi, con appena un anno di inibizione da incarichi (nemmeno sfiorato Boccio, che aveva lasciato alla consorte gli incarichi; 'assolti' i dirigenti Alberto Bucci e Lino Frattin). Tra un anno esatto, teoricamente, Boccio potrebbe ricominciare altrove. Con trucchi come questi.

In principio fu il notaio. Gabriele Sciumbata è il professionista romano dove la firma di Mirela Chirisi fu messa in calce all’accordo con la FulgorLibertas: «Mi ha rilasciato due assegni impagati per mancanza di fondi», ha precisato al portale www.forlibasket.it. Poi la grande idea: il ritiro in montagna, a Domegge di Cadore. Al momento di tornare a casa, non si sapeva chi dovesse pagare: l’albergatore furibondo (un anticipo di quanto sarebbe successo con i ‘colleghi’ della città mesi dopo) chiamò persino i carabinieri. Alla fine fu vergato un assegno dell’importo di 10mila euro. Esito? Scoperto. 

Nel momento del mercato hanno tenuto banco per settimane le fideiussioni. Richiamate all’articolo 107 del testo unico bancario, che prevedono che l’istituto di credito risponda solo quando al debitore è stato pignorato ogni altro bene: in pratica, anche con quelle era impossibile vedere soldi. Quando gli affari si sono chiusi, un assegno scoperto è andato a Rimini e Cesenatico per il cartellino di Brighi. Nonché a Lorenzo Saccaggi, che aveva chiesto il saldo delle pendenze della precedente gestione.

Infine, risultò scoperto l’assegno che Boccio versò a Pier Antonio Nannini della Fiera, ai primi di ottobre, pochi giorni dal debutto in campionato. Si raccomandò: «Non andatelo a riscuotere prima di una settimana». Il problema è che i soldi non sono mai comparsi, neanche dopo.