Mercoledì 24 Aprile 2024

Basket, Alessandro Gentile: sognavo la NBA e adesso non ho più la fascia di capitano

L'ala campana, in una lunga intervista ad un portale specializzato, ha spiegato come ha vissuto questa estate particolare in cui sembrava ad un passo dalla NBA ed invece si è ritrovato, non senza rammarico, privato della fascia di capitano dell'Olimpia con cui comunque vuole ancora vincere

Alessandro Gentile e Jasmin Repesa (LaPresse)

Alessandro Gentile e Jasmin Repesa (LaPresse)

Milano, 28 Ottobre 2016 – Non è certo stata un'estate semplice quella di Alessandro Gentile che, dopo la gioia provata per aver vinto a soli 23 anni il suo secondo scudetto con la maglia dell'Olimpia Milano al culmine di una stagione costellata di infortuni, aveva manifestato nell'immediato post-finalissima il desiderio di spiccare il volo verso la NBA per misurarsi con il campionato più forte e competitivo del mondo – dove sembrava potessero attenderlo gli Houston Rockets allenati da Mike D'Antoni, che a Milano conoscono più che bene, i quali detengono ancora i suoi diritti oltreoceano – salvo poi vedere questo sogno naufragare temporaneamente poche settimane dopo, come lui stesso racconta ai microfoni del noto portale specializzato Eurohoops.net: “Ho parlato con coach D'Antoni che mi ha manifestato la voglia di allenarmi e sembrava davvero quasi tutto fatto, ma alla fine loro hanno cambiato idea. Non so perché...Bisognerebbe chiederlo a loro”.

Le sue esternazioni dopo la conquista del massimo trofeo nazionale però non sono piaciute particolarmente alla dirigenza meneghina e così il classe 1992 si è ritrovato a pochi giorni dall'inizio della stagione senza più la fascia di capitano dei biancorossi. Cosa che non gli ha certo fatto piacere, come lui stesso velatamente sottolinea: “Quella sera ho semplicemente fatto notare che mi sarebbe tanto piaciuto andare in NBA. E' il desiderio di tutti i giocatori di pallacanestro e non credo che si possa considerare questo un crimine esternarlo. Per qualcuno evidentemente non è così e quindi ho pagato per questo e adesso non sono più capitano”.

Il sogno americano dalla promettente ala campana a quanto sembra però è solo rimandato: “Se non andrò a Hoston spero di poter comunque andare in un'altra franchigia. L'NBA come ho detto è il mio sogno e credo di aver dimostrato di avere le carte in regola per giocare ai massimi livelli in Europa e quindi vorrei provare a misurarmi ad un livello superiore”.

Il presente, intanto, ha le tinte biancorosse dell'Olimpia Milano con cui spera di poter arricchire ancora il suo già notevole palmarés: “La prima cosa che voglio adesso è vincere ancora con Milano. Abbiamo iniziato bene la stagione ma c'è ancora tanto lavoro da fare e tante cose da migliorare. Abbiamo un roster di quindici giocatori e non è facile amalgamarci bene. E' un processo che richiede tempo e ognuno deve essere bravo a farsi trovare pronto per cercare di dare sempre il massimo quando chiamato in causa”.