Brescia Mario Balotelli aspetta la comunicazione del ct Mancini allenandosi sul campo di Castel Mella, a pochi chilometri da Brescia. In cuor suo sa già che la chiamata sta per arrivare... "Se davvero verrò convocato tornerò in azzurro con grande entusiasmo, non vedo l’ora, ho una gran voglia: sono carico, sto bene. In Turchia mi trovo bene e se mi chiamasse qualche squadra italiana non tornerei". E’ un Balotelli di ottimo umore. SuperMario si sbilancia su Roberto Mancini: "Lo considero un secondo padre o comunque un padre calcistico. Ho iniziato con lui e spero che ci sia ancora lui quando un giorno deciderò di smettere con il calcio giocato". Quel tempo, però, è lontano. Balotelli si considera "ancora giovane a 31 anni (dice con il sorriso dei tempi migliori, ndr)" e parla così di un’Italia che a giugno festeggiava il titolo di campione d’Europa mentre a marzo dovrà superare due turni di play off, il secondo per nulla semplice con la vincente di Portogallo-Turchia, per strappare in extremis un biglietto per i Mondiali. Mario Balotelli è fiducioso: "Io sono certo che l’Italia si qualificherà. Con o senza di me. Si qualificherà perchè lo merita e dover passare dai play off non è un dramma, anche se abbiamo vinto il titolo di campioni d’Europa". Come a dire: tranquilli, adesso sono qui io. O meglio: ci sono anche io. Balotelli ha voglia di tornare in gruppo con umiltà. Fu proprio Mancini a convocarlo l’ultima volta il 19 maggio 2018, quel Mancini che lo aveva fatto debuttare nell’Inter non ancora maggiorenne quando i nerazzurri lo acquistarono dal Lumezzane e sempre lo stesso Mancini lo volle con sè al Manchester City. Ora la coppia si riunisce. C’è una missione da portare fino in fondo. Mario dice: "La normalità dovrebbe essere quando vado in Nazionale, non ...
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