Martedì 16 Aprile 2024

Azzurri sempre più padroni del medagliere

Martinenghi vince da grande favorito i 100 rana, Ceccon regala l’oro nei 50 farfalla. Oltre ai 5 ori anche 4 argenti nella giornata storica

di Gianmario Bonzi

La giornata più bella del nuoto italiano. Venerdì 12 agosto 2022 resterà nella storia, per sempre. Cinque ori tra corsia e sincro, quattro argenti, un record italiano, tre primati personali, la sensazione di sentirsi un po’ l’ombelico del mondo negli sport acquatici e il primo posto nel medagliere saldissimo dopo due giornate di Europei, con 6 titoli e 13 podi totali. Tutto in qualche modo atteso e prevedibile, ma se torniamo con la memoria a un passato non troppo lontano, non era nemmeno ipotizzabile. Il merito va equamente distribuito tra atleti, tecnici e supporto federale. Di fatto resta un sogno antico che si avvera: vivere la bellezza di una squadra competitiva in ogni gara. La copertina spetta ai maschi, arrivati in tre sul podio, con due ori e un argento.

Thomas Ceccon era un outsider di lusso nei 50 farfalla, ma con il colpo in canna. Talento e classe non sono mai stati in discussione; ora si sono uniti a una maturità da grande campione, certificata con i trionfi in serie. Il vicentino prosegue nella sua inarrestabile ascesa, continua a superare i propri limiti e si impone nella gara non olimpica a delfino, per una medaglia storica, prima del nuoto italiano nella specialità. Il 21enne di Schio nuota in 22“89, a un decimo dal suo record italiano (22“79), otto centesimi più veloce del francese Maxime Grousset, argento in 22’’97; sul gradino più basso del podio il portoghese Diogo Matos Ribeiro in 23’’07. "I 50 si posso vincere o perdere. Questa volta mi è andata bene, forse ho sbagliato un po’ la partenza", dice, in realtà migliorata rispetto alla semifinale. Eliminato nei 100 stile in batteria, avrà ancora i ’suoi’ 100 dorso più le staffette. Una doppietta italiana nella rana non si era mai vista invece, in passato. Da ieri è realtà. Più forte della fatica, delle tensioni e delle aspettative accumulate in questi ultimi dodici mesi, in cui è diventato prima bronzo olimpico e poi campione del mondo, Nicolò Martinenghi non smette di stupire e di regalare emozioni, sale anche sul tetto d’Europa (per la prima volta), trascinando uno straordinario Federico Poggio a un argento inaspettato, ma quanto mai meritato. Vero, il 23enne di Azzate più che il titolo (scontato senza Peaty) cercava il primo tempo sotto i 58“ e non è arrivato, ma può consolarsi con il calore del pubblico romano. Superba anche la prestazione del 24enne pavese, che scende per la prima volta in carriera sotto i 59’’, tocca in 58’’98 (precedente 59’’33) e mette definitivamente alle spalle un 2022 iniziato con un sovraccarico d’allenamento, seguito da uno stop di qualche mese.

"Sono felicissimo, anche se mi aspettavo di nuotare più veloce - dice Tete -. L’anno post olimpico è sempre delicato, il rischio è di abbassare il livello: invece sono rimasto competitivo. Il pubblico rimane commovente: è venuto qui a tifarci nonostante sia agosto, mese generalmente in cui si sta in vacanza". Commosso Poggio: "E’ tutto incredibile. Mi sono tornati in menti i tempi degli eurojunior quando gareggiavamo insieme a Nico, sempre sul podio". Argento per la 4x100 mista mixed, infine, con Ceccon, Miressi, Di Liddo, Di Pietro. Oggi il sogno continua: terza giornata con, tra gli altri, Pilato (100 rana), Paltrinieri (800 sl) e Miressi (100 sl) in finale. Il raccolto è appena all’inizio.