Mercoledì 24 Aprile 2024

Auguri Lippi, 75 anni che valgono un mondo

Dalla pasticceria di famiglia ai trionfi con la Juventus e la nazionale: "Ho fatto quello che dovevo, adesso conta soltanto la salute"

Auguri Lippi, 75 anni che valgono un mondo

Auguri Lippi, 75 anni che valgono un mondo

di Enrico Salvadori

Il vincente per eccellenza, l’allenatore che ha portato l’Italia e la Juventus sul tetto del mondo. E che è stato capace di imporsi anche in Cina dove ha messo in bachecha la Champions asiatica oltre a quella Europea vinta nel 1996 a Roma con i bianconeri contro l’Ajax.

Il compleanno numero 75 di Marcello Lippi che si celebra domani viene salutato con piacere dal calcio italiano, ma anche con nostalgia soprattutto dai tifosi juventini. Che ricordano l’epopea del doppio ciclo vittorioso del tecnico viareggino sulla panchina bianconera. Marcello festeggerà il suo compleanno all’estero. E’ in vacanza con la famiglia a Ibiza, il suo secondo mare dopo quello di Viareggio. La città dove è nato, che lo ha visto crescere e lavorare come garzone nella pasticceria del papà e come elettricista. Era bravo nel disegno, sognava di laurearsi in Medicina e diventare cardioghirurgo, Marcello. Che trascorreva estati felici nella Versilia all’epoca davvero ruggente, dove si “imbucava“ alla Bussola di Focette per ascoltare i suoi idoli, Mina e Celentano. Era già a Genova una bandiera della Sampdoria (cresciuto alla scuola di Fulvio Bernardini) quando conobbe l’amore della sua vita, Simonetta, sposata dopo soli 9 mesi di fidanzamento, che gli ha dato Davide e Stefania. Ma il Paul Newman della panchina (accostamento al grande attore americano per la somiglianza che gli è sempre piaciuto) dopo Cesena, Bergamo e Napoli si consacra a Torino. Con la Juventus tra la prima gestione (1994-’99) e la seconda (2001-2004) vince praticamente tutto: 5 campionati, una Champions, l’Intercontinentale, la Supercoppa europea, una Coppa Italia, 4 Supercoppe italiane.

Di tante cose Marcello va fiero. In particolare degli elogi che gli dispensava al telefono di primissima mattina l’Avvocato Agnelli e di aver vinto quel Mondiale 2006 contro tutto e contro tutti. A dispetto di quelli che volevano che lui e gli altri juventini non partissero nemmeno per la Germania a causa di Calciopoli. Gli stessi che, naturalmente, poi salirono sul carro dei vincitori. Più di dieci giocatori di quella trionfale spedizione sono diventati allenatori, segno che era un gruppo di ferro, forgiato a somiglianza del suo condottiero.

Chiusa l’avventura cinese poco prima del lockdown per la pandemia, Marcello Lippi si gode molto la sua famiglia, la sua Viareggio, il suo mondo antico. Che poi è anche moderno come il centro sportivo che ha creato in città nel quartiere Marco Polo, lui che in Cina è diventato più famoso del vero Marco Polo. È qui che nel novembre scorso si sono ritrovati molti degli artefici a livello dirigenziale, di staff, di calciatori del suo doppio ciclo vincente juventino. E’ stata una bella rimpatriata per festeggiare una delle stelle della Hall of fame del calcio italiano ma soprattutto un uomo vero, ricco di valori, che è consapevole di aver scritto pagine indimenticabili. Le vicende del calcio nazionale e internazionale ora Marcello le vive con più distacco. "Quello che dovevo fare l’ho già fatto, ciò che conta è la salute. La cosa più importante".

Auguri di cuore, Marcello. Il calcio italiano, mai come ora avrebbe bisogno di personaggi come te.