Mercoledì 24 Aprile 2024

Asl ignorata, in campo i tre fermati

Gli azzurri schierano Rrahmani, Lobotka e Zielinski nonostante lo stop della vigilia: così si crea un precedente

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La notte pre Juve-Napoli non ha portato troppo consiglio. Perché l’avvicinamento alla partita è stato un susseguirsi di interpretazioni di norme su vari fronti, senza che però si potesse fare affidamento su un decisore inequivocabile che si pronunciasse da subito sulla quarantena di Rrahmani, Lobotka e Zielinski imposta mercoledì dall’Ausl 2 di Napoli. Fino all’epilogo meno atteso e più discusso di tutti: i tre titolari allo Stadium.

Proprio il direttore dell’azienda sanitaria 2, Antonio D’Amore, già nella mattinata di ieri era stato categorico difendendo il proprio provvedimento poi disateso: "Se in Italia avessimo una Lega calcio che davvero ci tenesse a preservare le responsabilità sanitarie connesse al Covid, con le partite che richiameranno un numero di pubblico tale da generare più contagi – aveva detto – avrebbero sospeso per 15 giorni il campionato".

La stessa azienda sanitaria guidata da D’Amore aveva bloccato per cinque giorni i tre azzurri perché contatti stretti degli altri contagiati in squadra ed essendo stati vaccinati con doppia dose da più di 120 giorni. E l’Ausl 2 era stata anche quella che aveva vietato la trasferta dei partenopei a Torino nel campionato scorso, partita che poi si dovette recuperare dopo la lunga controversia extra campo.

Anche il direttore della Ausl di Torino, Carlo Picco, aveva ribadito la necessità dell’isolamento dei tre giocatori: "Se c’è un provvedimento – aveva detto senza contemplare deroghe – va rispettato e per il tempo stabilito".

Una presa di posizione ferma, da parte dei due dirigenti sanitari di Napoli e Torino, ma che il club azzurro non ha ritenuto di dover rispettare: sicuramente facendosi forza sul fatto che i tre erano risultati negativi all’ultimissimo tampone (ma i tempi di possibile incubazione non erano stati con questo esauriti); e poi sul fatto che solo da lunedì sarà obbligatorio il super green pass per i calciatori, alla stregua di ogni altro cittadino che frequenti impianti sportivi al coperto (e gli spogliatoi fanno rientrare il calcio nel novero degli sport con componente indoor). Ora dovrebbe scattare una sanzione amministrativa per la violazione della quarantena. Ma cosa diranno tutte le squadre che hanno sinora rispettato i provvedimenti dell’autorità sanitaria? La partita dello Stadium durerà ben più dei 90 minuti di ieri.

Paolo Grilli