Anche Hamilton è vulnerabile

Leo Turrini

Magari lo sapevamo già, perché non era difficile supporre che dietro la vetrina della gloria e dei soldi facili, insomma, sì, anche campioni e campionesse restassero persone in carne e ossa, con disagi non troppo distanti da quelli sperimentati da noi comuni mortali.

La differenza, rispetto al passato, è che nel nuovo millennio gli assi dello sport stanno smettendo di nascondersi. Non hanno più il timore di manifestare i loro stati d’animo più intimi.

Lewis Hamilton si è iscritto alla lista. Il sette volte campione del mondo di Formula 1 ha messo per iscritto di avere recentemente sofferto di problemi mentali. E il riferimento non è certo figlio dei modesti risultati ottenuti dalla sua Mercedes in avvio di stagione. Nemmeno si può pensare allo shock per il sorpasso di Verstappen nell’ultimo giro di Abu Dhabi.

È ben più probabile che l’asso del volante abbia inteso alzare un velo su quella che è la sua fragilità interiore, magari accentuata anche dal Covid.

Prima di lui, il mondo degli appassionati di cose sportive si era già sorprendentemente specchiato in vicende simili.

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