Mercoledì 17 Aprile 2024

golf, Westwood corre per il titolo

L'inglese non finisce mai di stupire. Sul Tour dal 1994, a quasi 48 anni, a 18 buche dal termine del Arnold Palmer Invitational sogna la vittoria numero 45 in carriera

Lee Westwood

Lee Westwood

TERZO GIRO: Lee Westwood è balzato al comando dell'Arnold Palmer Invitational e ora, a 18 buche dal termine, sogna la vittoria numero 45 in carriera. A Orlando il terzo giro del torneo inserito nel calendario del PGA Tour ha regalato spettacolo a non finire. Con un parziale chiuso in 65 (-7) - sottolineato da un eagle e otto birdie e macchiato da 3 bogey - con un totale di 205 (-11) colpi, il britannico Westwood, miglior giocatore sull'European Tour nel 2020, è volato al comando della classifica. E all'età di 47 anni, 10 mesi e 11 giorni il golfista di Workshop sogna il ritorno al successo sul massimo circuito americano che insegue dal 2010, quando riuscì a conquistare il suo terzo titolo complessivo sul tour USA al FedEx St. Jude Classic. Tra i pochi giocatori ad essere riuscito a vincere un evento in tutti i continenti (senza mai imporsi in un Major), ex numero 1 al mondo, Westwood, che vanta 44 trionfi a livello internazionale, a 18 buche dal termine è tallonato dal canadese Corey Conners (leader del torneo nei primi due round) e dall'americano Bryson DeChambeau, secondi con 206 (-10).

In Florida sono stati tanti i protagonisti del terzo giro. Tra questi ecco gli statunitensi Keegan Bradley e Jordan Spieth, 4/i con 207 (-9). E se Bradley è stato quello a realizzare il miglior score (64, -8) del moving day (senza bogey, unico a riuscirci con Kevin Kisner), Spieth (che non vince dal 2017 ma ha iniziato la stagione con due Top 5) ha messo a segno una delle due hole in one di giornata (la terza della sua carriera dopo quelle nel Puerto Rico Open 2013 e nel BMW Championship 2015) facendo centro alla buca 2 (par 3) con un ferro 5 da 222 yard (202,99 metri). Ma gli ace sono stati appunto 2 e ad emulare il texano, poco dopo, è stato Jazz Janewattananond. Per il tailandese, 7/o con 209 (-7), membro del Bay Hill Club & Lodge (par 72), teatro di gara, s'è trattata della prima hole in one della carriera sul PGA Tour, arrivata alla buca 14 (par 3) con un ferro 6 da 212 yard (193,85 metri). Una prodezza, la sua, che garantirà 200.000 dollari alla fondazione Arnold & Willie Palmer la cui missione è quella di aiutare sempre i giovani garantendo loro un futuro migliore, grazie al sostegno di Mastercard, sponsor della competizione.

A Orlando vantano chance per il titolo anche Fleetwood, 6/o con 208 (-8), ma anche gli americani Doug Ghim e Richy Werenski, oltre al nordirlandese Rory McIlroy (campione nel 2018), tutti 7/i al fianco di Janewattananond. Appena fuori dalla Top 10, all'11/o posto (210, -6) c'è invece Tyrrell Hatton, campione uscente che ha chiuso il primo round 107/o salvo poi risalire la classifica nel secondo (38/o). E ora il gran finale con l'intramontabile Westwood che punta l'ennesima impresa della sua carriera dopo aver firmato (al 49/o tentativo) il suo miglior giro nella rassegna. In caso di successo diventerebbe il giocatore più anziano a imporsi sul PGA Tour dal novembre 2020, quando il texano Brian Gay conquistò il Bermuda Championship a quasi 48 anni.