Mercoledì 24 Aprile 2024

golf Ryder Cup, USA avanti tutta

Nella prima giornata, dedicata ai doppi, gli americani si impongono con un doppio 3 a 1. Il 6 a 2 del primo giorno delinea una risalita già quasi impossibile

Ryder Cup: Montali,progetto lunga durata

Ryder Cup: Montali,progetto lunga durata

Gli Stati Uniti partono forte in Wisconsin e, dopo la prima giornata della 43esima edizione della Ryder Cup, conducono per 6-2 nei confronti dell’Europa che difende il titolo conquistato nel 2018 a Parigi. A Kohler, sul percorso del Whistling Straits Golf Course, per gli Usa i grandi protagonisti sono stati Dustin Johnson e Xander Schauffele. Negli incontri di doppio “foursome” la compagine di Steve Stricker s’è imposta per 3-1, mentre in quelli “fourball” ne ha vinti due pareggiandone altrettanti. Dimostrando in campo tutto il talento di una squadra che vanta otto tra i dieci migliori giocatori al mondo. In un evento che precede il grande appuntamento del 2023 quando la Ryder Cup andrà in scena al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Il primo punto è dell’Europa, poi gli Stati Uniti prendono il largo – Il primo punto lo firma l’Europa, trascinata dal duo tutto spagnolo composto da Jon Rahm (numero 1 al mondo) e Sergio Garcia. Sulle orme di Severiano Ballesteros e José Maria Olazabal, i due iberici superano (3/1) una coppia collaudata come quella caratterizzata da Justin Thomas e Jordan Spieth. Con Rahm che si dimostra infallibile dal green dove imbuca putt a ripetizione. Immediata la risposta degli Usa con Dustin Johnson e Collin Morikawa bravi ad arginare (3/2) la concorrenza di Paul Casey e Viktor Hovland. Netto il successo (5/3) di Patrick Cantlay e Xander Schauffele che annichiliscono Rory McIlroy e Ian Poulter. A chiudere la prima sessione di “foursome”, l’affermazione di Brooks Koepka e Daniel Berger, con Lee Westwood e Matthew Fitzpatrick battuti (2/1).

Cambiano le coppie e si passa ai “fourball” ma gli Usa si confermano implacabili. Trascinati dal pubblico di casa e dalle esultanze di Michael Jordan (una delle tante celebrità presenti), gli Stati Uniti sulle ali dell’entusiasmo hanno la meglio, prima con Johnson e Schauffele (che hanno portato due punti alla compagine a stelle e strisce) nei confronti di Bernd Wiesberger e Paul Casey (superati per 2/1). Poi, con Harris English e Tony Finau (in grande spolvero), stordiscono (4/3) Rory McIlroy e Shane Lowry. Il Vecchio Continente rischia il tracollo ma il tandem Rahm/Hatton (con un birdie decisivo dell’inglese - sorretto fino a quel momento dallo spagnolo - alla 18) riesce a chiudere in pareggio il confronto con Scottie Scheffler e Bryson DeChambeau. In perfetta parità anche la sfida che ha visto protagonisti da una parte Tommy Fleetwood e Viktor Hovland, dall’altra Justin Thomas e Patrick Cantlay. Dove Fleetwood (insieme a Francesco Molinari tra i trascinatori dell’Europa nel 2018 in Francia) ha provato a spingere al successo Hovland. Ma dopo aver dominato le prime otto buche il duo continentale ha subito il ritorno di Cantlay (re quest’anno della FedEx Cup e nominato “PGA Tour player of the year” e Thomas (autore di un eagle decisivo alla 16).

Johnson e Schauffele trascinano gli Usa. L’Europa cerca la rimonta – Alla quinta apparizione in Ryder Cup (è quello con più presenze quest’anno tra le fila degli Stati Uniti) Johnson, numero 2 mondiale, s’è dimostrato un trascinatore. E con lui anche Schauffele, medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo e quinto nel world ranking. A tenere in gara l’Europa è stato invece l’uomo più atteso, Rahm, uscito imbattuto dai primi due incontri di doppio. Bene anche Garcia (sempre più recordman per punti realizzati), che ha eguagliato il record di Nick Faldo in quanto a partite vinte (23) in Ryder Cup.

E adesso si ricomincia. L’irlandese Harrington, capitano del team Europe, punta sugli spagnoli. Garcia e Rahm giocheranno ancora insieme nei “foursome” e affronteranno Koepka e Berger. Mentre Johnson/Morikawa duelleranno con Casey/Hatton. Thomas/Spieth sfideranno i “rookie” Hovland/Wiesberger, mentre Schauffele/Cantlay se la vedranno con Westwood/Fitzpatrick. Esclusione eccellente per McIlroy, che ha perso entrambi gli incontri della prima giornata.

Ora l’America, poi l’Italia - Dopo gli Stati Uniti toccherà all’Italia ospitare la Ryder Cup. Al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), dal 29 settembre al primo ottobre 2023, si disputerà la 44esima edizione della Ryder Cup, per la prima volta in Italia. Sarà la terza volta – dopo la prima nel 1997 a Valderrama in Spagna e la seconda nel 2018 a Parigi in Francia – che la Ryder Cup si disputerà nell’Europa continentale.

Dal Wisconsin a Roma, una finestra sulla Ryder Cup italiana negli USA – Sport e turismo uniti nel segno del golf per accrescere l’appeal internazionale del nostro Paese. Pochi giorni e il testimone della Ryder Cup passerà ufficialmente dagli Stati Uniti all’Italia come Host Nation della 44esima edizione della sfida Europa-USA. Per gli spettatori presenti al Whistling Straits Golf Course, la Federazione Italiana Golf – insieme a Ryder Cup Europe, ENIT e Marco Simone Golf & Country Club – ha dato vita ad un Info Point interattivo dove gli appassionati di golf possono fornire i propri contatti per ricevere tutti gli aggiornamenti ufficiali sulla Ryder Cup. Una finestra sull’Italia, con un focus sull’esperienza sul green nei circoli italiani circondati dalle bellezze del territorio. Spazio anche al divertimento con un simulatore di gioco (che riproduce il percorso del Marco Simone) e con un quiz golfistico.  Il viaggio verso Roma fa tappa in Wisconsin.

La formula – Il torneo si gioca con formula match play. Nelle prime due giornate (venerdì 24 e sabato 25 settembre) si disputano due sessioni di quattro incontri di doppio, foursome al mattino e fourball nel pomeriggio. Mentre per domenica 26 è in programma il gran finale con dodici singoli. Si assegna un punto per ogni match vinto e mezzo per la parità. In palio ce ne sono 28 e, in caso di pareggio, la Ryder Cup rimarrà al Vecchio Continente in qualità di detentore del titolo. Attualmente il bilancio è di 27 successi degli Usa contro i 15 dei continentali. Entrambe le squadre in due occasioni hanno ottenuto il trofeo dopo un pareggio, gli Usa nel 1969 (quando la sfida li vedeva contrapposti ancora al Regno Unito) e l’Europa nel 1989. Ma nelle ultime dodici edizioni l’Europa s’è imposta nove volte contro le tre degli Usa.