Martedì 23 Aprile 2024

golf, Johnson all'attacco

Nel terzo giro del primo major l'americano prende il comando ma, a 18 buche dal termine, molti big possono ambire al successo

Dustin Johnson

Dustin Johnson

TERZO GIRO: L’attacco di Dustin Johnson, salito al vertice con 201 (69 67 65, -9), la risalita tardiva di Justin Thomas e di altri big e il cedimento del cinese Haotong Li, in vetta dopo due turni, hanno caratterizzato il terzo giro dell’US PGA Championship, il primo major di una stagione resa anomala dall’emergenza sanitaria, che si sta svolgendo sul percorso del TPC Harding Park (par 70) a San Francisco in California.

Dustin Hunter Johnson, 36enne di Columbia (South Carolina), numero cinque mondiale con 21 titoli sul circuito comprensivi di un major (US Open, 2016) e di sei WGC, ha tenuto un’andatura sottolineata da qualche sbavatura (un bogey e un doppio bogey), ma resa efficace da otto birdie per 65 (-5) con cui ha lasciato a un colpo Scottie Scheffler, debuttante nel torneo, e Cameron Champ (202, -8). E’ la terza volta che Johnson si trova al vertice di un major dopo 54 buche e nelle precedenti tre occasioni, tutte nell’US Open, ha sempre mancato il bersaglio, però in altri eventi ha fatto centro otto volte su 17. Se sfata il tabù ha la possibilità di divenire nuovo leader mondiale, ma dipenderà da una serie di combinazioni favorevoli con i piazzamenti degli altri che lo precedono nel ranking e, in primis, di Justin Thomas, tornato sul torno la scorsa settimana dopo oltre due anni e che è risalito dal 60° al 34° posto con 209 (-1).

Nella corsa al titolo ha perso due posizioni Brooks Koepka, quarto con 203 (-7) alla pari con Collin Morikawa e con Paul Casey, ma sono rimaste intatte le sue possibilità di assicurarsi il torneo per la terza volta consecutiva ed emulare Walter Hagen a cui l’impresa nell’US PGA Championship è riuscita 94 anni addietro. Hanno ampie possibilità anche Bryson DeChambeau, Tony Finau, Justin Rose, Jason Day, Daniel Berger e Tommy Fleetwood, settimi con 204 (-6), mentre è probabilmente svanito il sogno di Haotong Li, da leader a 13° con 205 (-5) dopo un 73 (+3), di divenire il primo cinese a conquistare un major.

Hanno risalito la classifica con una rimonta tardiva, ma sono ormai fuori gioco Jon Rahm, numero due del World Ranking, Webb Simpson, numero 4, Patrick Cantlay e Patrick Reed, 21.i con 207 (-3), mentre continua la deludente prestazione di Rory McIlroy, numero 3, 43° con 210 (par), e di Tiger Woods, da 44° da 59° con 212 (+2), che ha messo insieme due birdie e quattro bogey per il parziale di 72 (+2). In caduta libera Jordan Spieth, 78° con 217 (+7). Il montepremi è di undici milioni di dollari con prima moneta di 1.980.000 dollari.

Si gioca a porte chiuse e rispettando norme di prevenzione molto restrittive per giocatori e addetti ai lavori.

Diretta su Sky – Sky teletrasmette l’US PGA Championship in diretta, in alta definizione e in esclusiva sul canale Sky Sport Arena. Quarta giornata: domenica 9 agosto dalle ore 21 alle ore 3. La diretta è anticipata da Studio Golf (dalle 18,15 alle 18,30 su SKY Sport 24 e differita dalle 21,45 alle 22 su Sky Sport Arena).

SECONDO GIRO: Sorpresa nell’US PGA Championship dove per la prima volta nella storia è a comando di un major un cinese, Haotong Li, autore di un 65 (-5) per uno score di 132 (67 65, -8) colpi. Nel primo evento del Grande Slam in una stagione condizionata dall’emergenza sanitaria, che si sta svolgendo sul percorso del TPC Harding Park (par 70) a San Francisco in California, Li, 25enne di Hanan, due titoli nell’European Tour e alla 38ª gara sul circuito statunitense, ha preso due colpi di vantaggio su Brooks Koepka, campione in carica alla caccia del terzo successo consecutivo nel torneo per emulare Walter Hagen dopo 94 anni, Daniel Berger, Justin Rose, Mike Lorenzo-Vera, Tommy Fleetwood (suo miglior punteggio in carriera a metà gara in un major) e su Jason Day (134, -6), leader dopo un turno insieme a Brendon Todd, scivolato in ottava posizione con 135 (-5). 

Li, che ha segnato cinque birdie senza bogey risalendo dalla 12ª piazza e realizzando il suo score personale più basso su 36 buche sul PGA Tour, come detto, è il primo cinese a trovarsi in testa in un major e ha buone prospettive di essere il primo della sua nazione a vincerlo, poiché dal 2000 ben 12 giocatori leader o coleader a metà corsa ci sono riusciti.

Note poco lusinghiere per Tiger Woods, da 20° a 44° con 140 (68 72, par),dopo un 72 (+2, due birdie, quattro bogey) e per Justin Thomas, 60° con 141 (+1), che ha evitato di misura il taglio insieme a Jordan Spieth e a Patrick Cantlay. Thomas, tornato numero uno mondiale la scorsa settimana con il successo nel WGC FedEx St. Jude Invitational, deve ora avere qualche timore per la sua fresca corona, perché i quattro giocatori che possono detronizzarlo con una vittoria (sia pure legata a una serie di combinazioni favorevoli con i piazzamenti degli altri) hanno tutti guadagnato posizioni. Si è avvicinato alla vetta Dustin Johnson (n. 5), da 33° a 11° con 136 (-4), e si sono portati al 31° posto con 139 (-1) Jon Rahm (n. 2), Rory McIlroy (n. 3) e Webb Simpson (n. 4), tutti in grado di poter recuperare sette colpi di ritardo con 36 buche a disposizione. Un colpo in meno per Patrick Reed, Bryson DeChambeau e Adam Scott, quest’ultimo  al rientro dopo il lungo stop, 25.i con 138 (-2). E’ uscito per un colpo Rickie Fowler (142, +2) e la sua serie di tagli superati in un major si è fermata a 14, mentre la più lunga, attualmente in corso, è di Koepka con 23. Stessa sorte per Martin Kaymer (148, +8), che era terzo dopo un turno e travolto da un 82 (+12), e per Sergio Garcia (146, +6).