Martedì 23 Aprile 2024

Troppi eventi, atleti sfiniti

Leo Turrini

Ha ragione Beppe Marotta: non ha alcun senso collocare in calendario Inter-Atalanta appena tre giorni dopo la finale di Coppa Italia tra i nerazzurri e la Fiorentina. La logica avrebbe suggerito tutt’altro e lo spazio per soluzioni meno sciocche c’era. Così come ieri avrebbe dovuto essere garantita la contemporaneità degli impegni di Cremonese e Verona, coinvolte con altre squadre nella lotta per la salvezza. Sono discorsi antichi e francamente io non sono così convinto che errori del genere siano una conseguenza delle esigenze di chi paga, cioè le televisioni. A chi offre un prodotto al pubblico serve uno spettacolo credibile. E dunque la scusa non regge.

La verità, temo, è che siamo in presenza di una… bulimia organizzativa, chiamiamola così, che poi porta fatalmente allo svilimento degli eventi stessi. E non si tratta di una questione puramente calcistica o esclusivamente italiana.

Faccio un esempio. La tragedia della amatissima Romagna ha imposto l’annullamento del Gran Premio di Imola. Ma se si fosse gareggiato sul circuito del Santerno, la F1 avrebbe disputato tre corse consecutive in 14 giorni, appunto fra Imola, Montecarlo e Barcellona. Con quale orrendo stress per piloti e meccanici è facile immaginare (mentre in aprile il Mondiale aveva conosciuto una assurda pausa lunga quattro settimane!).

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