Martedì 23 Aprile 2024

Klaebo, ‘addio’ alla Norvegia. Perché il mito dello sci di fondo lascia la Nazionale

Nell’ultima stagione ha conquistato 21 successi – Mondiali compresi – in 31 gare disputate. Il cinque volte campione olimpico preparerà la prossima stagione in totale autonomia

Johannes Høsflot Klaebo

Johannes Høsflot Klaebo

Cinque ori olimpici, nove mondiali, quattro volte vincitore della Coppa del Mondo generale (a -1 da Gunde Svan, svedese, e -2 dal connazionale mito Bjørn Dæhlie): a nemmeno 27 anni, Johannes Høsflot Klæbo sta riscrivendo la storia dello sci di fondo, basti sapere che nell'ultima stagione agonistica, 2022-2023, è riuscito a conquistare 21 successi, Mondiali compresi, in 31 gare disputate. Nella lunga evoluzione delle discipline olimpiche invernali, sommando i risultati di Coppa del Mondo, campionati iridati e Giochi Olimpici, solamente l’elvetica Cornelia Kißling, nel freestyle e agli albori della disciplina, era stata in grado di imporsi in 21 occasioni nella stessa stagione.

Ed eccoci alla news. Nella giornata odierna, attraverso i social, il fuoriclasse norvegese ha voluto ratificare, con una notizia apparentemente clamorosa, quanto di fatto già avviene da tempo. Spieghiamo. Klaebo ha annunciato l'intenzione di lasciare la Nazionale del suo Paese per la prossima stagione, nel senso che si gestirà completamente da solo, potendosi permettere, anche tramite diversi sponsor personali, di tenere sotto controllo ogni tipo di spesa e al contempo guadagnarci. Bisogna ovviamente considerare che Klaebo per la Norvegia rappresenta una sorta di mito nazionale, forse difficile da comprendere in Italia, ma vale l'Alberto Tomba nei nostri confini, per capirci, magari anche di più. Ecco. Nella realtà dei fatti lui era già indipendente dal resto della squadra, storicamente seguito da nonno (allenatore) e papà (manager).

Nell'ultimo anno aveva oltretutto deciso di lavorare molto di più in quota, evitando di vivere perennemente in una camera ipobarica (usata sia a scopo medico che sportivo per far sì che l'organismo sia stimolato e aumenti la produzione di globuli rossi, contribuendo a una maggiore ossigenazione del sangue; in Italia però il metodo non è consentito, in Norvegia sì, da un paio di anni) e senza compagni di squadra.

Il punto chiave è però un altro, ed è legato al fatto che ci sono stati e ci saranno ancora tagli al budget agonistico a 360°, ovunque va detto, in tutte le squadre, e anche la Norvegia, capofila del movimento negli sci stretti, deve affrontare tale situazione, che per il momento in Italia si sta ripercuotendo sullo sci alpino, sul resto si vedrà. Fondamentalmente il suo è un gesto che possiamo definire generoso, di umanità: dal punto di vista tecnico non cambia in realtà molto rispetto al recente passato, in concreto però Klaebo, potendo autofinanziarsi (allenatori, skiman, ecc ecc), di fatto sgrava la sua Federazione di un peso anche economico non indifferente nel momento in cui Skiforbund deve effettuare diversi tagli radicali. Il tutto, chiaramente, anche per l'onda lunga del Covid che di fatto sta arrivando adesso a investire un po' il mondo degli sport invernali.