Golf, tutto pronto per il Masters

Francesco Molinari è l'unico azzurro al via nel primo torneo slam della stagione. Difende il titolo il numero uno al mondo Scottie Scheffler, l'uomo da battere

Francesco Molinari

Francesco Molinari

Torna con il suo grande fascino il Masters Tournament, primo Major stagionale. Dal 6 al 9 aprile 88 tra i migliori giocatori del mondo si affronteranno per una affascinante sfida nella splendida cornice dell’Augusta National, sul percorso voluto in un ambiente unico dal mitico campione Bobby Jones ad Augusta in Georgia (USA). Farà da prologo all’87ª edizione dell’evento il tradizionale “Par 3 Contest” che vedrà i protagonisti del Masters esibirsi al fianco dei propri familiari in una grande festa che coinvolge anche il pubblico.

Scottie Scheffler defender - Tanti i motivi di interesse. Dalla difesa del titolo di Scottie Scheffler, numero uno mondiale, al rientro di Tiger Woods, dal tentativo di Rory McIlroy di completare il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarès, alla presenza dei giocatori che sono passati alla Superlega Araba e, in chiave azzurra, alla partecipazione di Francesco Molinari in cerca di un risultato di prestigio.

Impresa difficile quella di Scheffler sia per la qualità dei concorrenti in campo, sia perché soltanto tre giocatori sono riusciti a fare la doppietta consecutiva, e sono tre icone: Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002). A suo vantaggio il trovarsi nel momento dell’anno che più gli è favorevole, perché i suoi successi, sia i quattro della passata stagione, che i due di quest’anno li ha ottenuti tra febbraio e aprile. Fino ad ora nelle precedenti difese ha centrato quella nel Phoenix Open, ma ha mancato le due nell’Arnold Palmer Invitational e nel WGC Dell Technologies Match Play. In compenso ha aggiunto alla lista dei suoi titoli il The PLAYERS Championship a metà marzo.

Il field - Rory McIlroy, numero due mondiale e secondo lo scorso anno, al 15° Masters, sei volte tra i top ten, più che nella scorsa stagione ha perso l’occasione di vincere la gara nel 2011, quando leader dopo tre round con quattro colpi di vantaggio, finì 15° dopo un rovinoso 80. Proverà ancora una volta a chiudere il cerchio del “Grande Slam”, dopo aver collezionato gli altri tre Major, per affiancare i cinque giocatori che sono riusciti nell’impresa: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods.

McIlroy si presenta ben motivato e in condizione con un successo nell’anno (Dubai Desert Classic a gennaio, DP World Tour) e un secondo e un terzo posto nelle ultime tre uscite sul PGA Tour. Compito arduo però anche per lui, in un contesto ricco di campioni, tutti con giuste ambizioni, tra i quali ricordiamo Jon Rahm, Justin Thomas, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Jordan Spieth e Matt Fitzpatrick o altri forse meno in forma, ma possibili outsider come Hideki Matsuyama, primo giapponese a indossare la “Green Jacket” (2021), Collin Morikawa, Max Homa, Sam Burns e Viktor Hovland, per citarne alcuni. Senza dimenticare i giocatori della Superlega, diciotto in gara di cui sei sono stati Masters Champions: Dustin Johnson, Patrick Reed, Sergio Garcia, Bubba Watson, Charl Schwartzel e Phil Mickelson sui quali, tuttavia, grava il dubbio della tenuta su 72 buche, visto che di solito ne disputano 54.

Woods - Discorso a parte per Tiger Woods, al 25° Masters, dei quali cinque vinti, e alla seconda presenza nel 2023 (45° Genesis Invitational). La sua mentalità, straordinariamente vincente, lo porta a puntare al sesto titolo, ma à difficile capire il confine tra aspirazioni personali e realtà. Di sicuro quando lui è in campo qualsiasi evento diventa speciale, anche se Major.

Molinari - Francesco Molinari, che aveva iniziato l’anno nel migliore dei modi con il successo da capitano e giocatore del Team dell’Europa Continentale nella Hero Cup e con la quinta posizione nell’Abu Dhabi HSBC Championship, ha proseguito la stagione sul PGA Tour con un 14° posto, un 60° e subendo tre tagli, l’ultimo la scorsa settimana nel Valero Texas Open.  E’ alla 12ª presenza in un evento dove spicca il quinto posto nel 2019, miglior prestazione di un italiano al Masters condivisa con Costantino Rocca, quinto nel 1997 (in entrambe le occasioni vinse Tiger Woods). L’azzurro, che punta a entrare nel Team Europe alla prossima Ryder Cup di Roma, proverà a riprendere il ritmo d’inizio anno e anche a cancellare le ultime tre prove ad Augusta (un 52° posto e due tagli).

“Par 3 Contest” – Un autentico show, dove i giocatori che prendono parte al Masters, i loro familiari, campioni del passato non competitivi e il pubblico diventano tutti grandi protagonisti sul percorso par 3 su cui accade di tutto con colpi spettacolari e anche con “buche in uno”. Ne sono state realizzate negli anni 94 con il record di nove nel 2016. Una tradizione nata nel 1960 con il successo di Sam Snead (che si è ripetuto nel 1974 a quasi 62 anni), per un torneo dove nessuno vorrebbe essere il vincitore, che non è mai riuscito a fare l’accoppiata con il Masters quattro giorni dopo. Tuttavia c’è anche il lato positivo della cosa, perché qualcuno, in anni diversi, ha poi alzato il trofeo ad Augusta, ma sembra poco per chi abbraccia la scaramanzia, tanto che alcuni concorrenti evitano di consegnare lo score.

Past winner - Saranno in gara 20 past winner compresi i 12 a segno dal 2010, con Bubba Watson, unico ad aver centrato la doppietta in questo periodo, tutti in grado di recitare ruoli da protagonista, insieme ad altri che hanno già esaurito la parte migliore della carriera e che sono  però ancora in grado di deliziare con grandi giocate quali Fred Couples, Tom Watson, Larry Mize, il canadese Mike Weir, Viyai Singh delle Isole Fiji, il tedesco Bernhard Langer, lo spagnolo José Maria Olazabal e lo scozzese Sandy Lyle.

Green Jacket - Il vincitore riceve una copia del Masters Trophy, che raffigura la club house dell’Augusta National. Sul basamento dell’originale, che resta nel circolo, viene inciso il suo nome quello del secondo classificato. Lo stesso vincitore riceve una medaglia d’oro e la “Green Jacket”, che gli viene consegnata dal campione uscente. La terrà fino alla successiva edizione quando dovrà riportarla al club, dove la lascerà, ma potrà indossarla ogni volta che ci tornerà.

Caddie - Fino al 1983 i giocatori dovevano scegliere il caddie tra quelli che erano nel circolo. Da quella data il regolamento è cambiato e ciascuno può portare il suo, che però deve obbligatoriamente indossare una tuta bianca, un cappellino verde e scarpe da ginnastica bianche.

I record - Jack Nicklaus detiene il primato di successi con sei, ma è anche il vincitore più anziano perché conquistò il sesto nel 1986 all’età di 46 anni e 82 giorni. Lo segue Tiger Woods con cinque titoli, primo giocatore di colore a firmare l’albo d’oro, il più giovane a ricevere la “Green Jacket” all’età di 21 anni e 104 giorni, nel 1997 anno in cui ha stabilito con 12 colpi il margine più alto sul secondo. Il record dello score più basso sulle 72 buche è con 268 (-20) di Dustin Johnson (2020).

Nella lista dei plurivincitori seguono con quattro titoli Arnold Palmer e con tre Jimmy Demaret, Sam Snead, Phil Mickelson, l’inglese Nick Faldo e il sudafricano Gary Player, che è stato il primo straniero vincere il Masters, unico fino al 1980 quando si impose lo spagnolo Severiano Ballesteros.

Il Masters Tournament su Sky - Il Masters Tournament andrà in onda sui canali di Sky e in streaming su NOW. Mercoledì 5 aprile, dalle ore 21 alle ore 23, “Par 3 Contest” su Sky Sport Golf e su NOW. Prima giornata, giovedì 6 aprile, dalle ore 18 alle ore 20,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e NOW e dalle ore 21 alle ore 1,30 su Sky Sport Golf e su NOW (dalle ore 22,30 anche su Sky Sport Uno). Dalle 20,45 alle ore 21 Studio Golf su Sky Sport Golf e NOW.