Giovedì 18 Aprile 2024

Golf, Molinari taglio mancato

L'azzurro sbaglia nuovamente in un major uscendo anzitempo dal torneo. Nel PGA Championship Scheffler in vetta può tornare numero uno

Francesco Molinari

Francesco Molinari

Negli Usa, il secondo round del PGA Championship ha espresso i primi verdetti. A Rochester, nello stato di New York, Scheffler (67 68) con un totale di 135 (-5) colpi guida il leaderboard con il norvegese e il canadese. Con un successo (ma potrebbe bastargli anche un quarto posto) l'americano spodesterebbe dal trono lo spagnolo Jon Rahm, risalito dalla 117/a alla 48/a piazza con 144 (+4) nel PGA Championship. Dov'è stato eliminato Chicco Molinari (147, +7), deludente.

All'Oak Country Club (East Course, par 70), nel secondo Major maschile del 2023, Bryson DeChambeau con 137 (-3) occupa la 4/a posizione con Justin Su e precede di un solo colpo un altro asso della Superlega araba, Brooks Koepka, 6/o con 138 (-2) e vincitore del PGA Championship sia nel 2018 che nel 2019. Tra i big, buona prova anche per Rory McIlroy. Numero 3 al mondo il nordirlandese, che questo evento lo ha già fatto suo nel 2012 e nel 2014, è 10/o con 140 (par).

Curiosità: nelle prime 36 buche sono solamente nove i concorrenti che hanno fatto registrare uno score sotto il par. Si sono salvati, con l'ultimo punteggio utile, Justin Thomas (campione uscente) e Jordan Spieth (il cui sogno di completare il Grande Slam è quasi sfumato), entrambi 59/i con 145 (+5). (ANSA)

Prologo: L’élite mondiale si riprende la scena nel PGA Championship, il secondo major stagionale giunto alla 105ª edizione e ospitato per la quarta volta dall’Oak Hill Country Club (East Course), a Rochester nello stato di New York. Dal 18 al 21 maggio si contenderanno il Wanamaker Trophy 156 concorrenti, praticamente i migliori del mondo, compresi 99 tra i primi 100 del World Ranking.

Tanti i motivi di interesse a iniziare dalla contesa per la leadership mondiale che continua a mantenere Jon Rahm, perché Scottie Scheffler manca le occasioni di sorpasso anche quando lo spagnolo è assente, ma che ovviamente ci riproverà ancora. O all’attesa di uno spettacolo ad altissimo livello tecnico e agonistico, vista la qualità che scenderà in campo, e al significato stesso di un titolo major che, a volte, può cambiare una vita golfistica. Ricordando anche la presenza dei migliori giocatori della LIV Golf (17 in gara) molti dei quali possono variare ogni previsione a iniziare da Brooks Koepka, che il torneo lo ha vinto nel 2018 e 2019. In ottica azzurra la partecipazione di Francesco Molinari, che dovrà ritrovare il passo giusto con la Ryder Cup alle porte, se vorrà far parte del Team Europe. Ha partecipato per 12 volte al major, unico in cui ha sempre superato il taglio, con tre top ten: 2° nel 2017, 10° nel 2009 e 6° nel 2018.

Il field - Difende il titolo Justin Thomas, a segno anche nel 2017, 30enne di Louisville (Kentucky) con 15 titoli sul PGA Tour (compresi due major e due WGC). Dopo quel successo non ha più vinto e nelle 12 gare stagionali ha ottenuto tre top ten uscendo una sola volta dopo 36 buche. I numeri non gli sono particolarmente favorevoli, ma in un evento del genere le motivazioni possono cambiare radicalmente le carte in tavola. Hanno sicuramente più credito - oltre a Rahm, Scheffler e a Koepka - Rory McIlroy, Xander Schauffele, Jordan Spieth, Patrick Cantlay, Max Homa, Matt Fitzpatrick, Viktor Hovland così come Jason Day, che il PGA Championship lo ha già messo nel palmarès (2015) e che vorrebbe aprire, dopo l’exploit di domenica scorsa nell’AT&T Byron Nelson, un nuovo capitolo della carriera. Senza dimenticare Dustin Johnson, in grande spolvero dopo la vittoria nella LIV Golf Tulsa, Cameron Smith, Bryson DeChambeau, Phil Mickelson, Joaquin Niemann e Patrick Reed anche se, come Koepka, potrebbero soffrire la distanza, perché nella Superlega araba disputano 54 buche a torneo.

Non ci sarà Tiger Woods, un’assenza comunque pesante, dovuta ai postumi del recente intervento chirurgico al piede. Il californiano, pur senza competere per il successo, avrebbe offerto un contributo di interesse notevole. Tra i 100 del ranking, Will Zalatoris, ancora infortunato, è l’unico ad aver dato forfait. Il montepremi è di 15 milioni di dollari con prima moneta di 2,7 milioni di dollari.

II torneo nato nel 1916 - ll torneo nacque per volontà di Rodman Wanamaker, un imprenditore nel campo della grande distribuzione, il quale nei primi anni del secolo si accorse che i giocatori di golf incassavano ben poco di quanto spettasse loro per il commercio e la vendita delle attrezzature per il golf. Allora decise di convocare i migliori giocatori dell’epoca, fra i quali Walter Hagen, e alcuni rappresentanti dell'industria del golf, compreso l'architetto Tillinghast creatore del percorso di Winged Foot, e il 16 gennaio 1916 nacque la Professional Golf Association. La prima edizione del torneo si svolse a ottobre dello stesso anno a New York e Wanamaker, dal quale il trofeo ha preso il nome, contribuì con 2.500 dollari al primo montepremi del Pga Championship. L’evento si è giocato con formula match play fino al 1958, anno dal quale si disputa su 72 buche stroke play. Inizialmente la gara si svolgeva in periodi diversi tra maggio e luglio, poi dal 1969 ha trovato collocazione fissa ad agosto, quarto major dell’anno. Dal 2019 è in calendario a maggio.

Solo otto vittorie per gli europei - I giocatori europei hanno avuto sorte amica all’inizio con i successi nelle prime due edizioni dell’inglese Jim Barnes (1916, 1919) e degli scozzesi Jack Hutchison (1920) e Tommy Armour (1930). Poi più nulla fino al 2008 quando si è imposto l’irlandese Padraig Harrington. Successivamente il titolo è stato appannaggio del tedesco Martin Kaymer (2010) e per due volte di Rory McIlroy (2012, 2014).