Torrevieja, 24 agosto 2019 - L'Astana conquista la cronosquadre di 13,4 km alle Salines di Torrevieja, nel primo appuntamento con la Vuelta di Spagna 2019. Il team kazako ha completato la propria prova in 14'51"08, chiudendo davanti alla Deceuninck-Quick Step di due secondi e al team Sunweb di 5 secondi.
La prima maglia rossa è di Miguel Angel Lopez, uno dei favoriti per il successo finale. Da segnalare la caduta di gruppo del team Jumbo-Visma, compreso il capitano Primoz Roglic, arrivato a 41 secondi dalla squadra vincitrice. A terra anche Fabio Aru, che ha accusato un ritardo superiore al minuto.
Tappa 2, Benidorm-Calpe. Percorso, favoriti e orario tv
I voti di Costa
10 a Lopez
Da come si lancia sul traguardo dopo l’ottimo lavoro della squadra, chiarisce subito con che spirito si sia presentato in Spagna. Dopo un Giro più scuro che chiaro, condito dalla scazzottata con un tifoso che l’ha fatto cadere nella penultima tappa, Superman sembra prontissimo per entrare in un albo d’oro: a 25 anni, sarebbe la sua consacrazione.
9 alla Deceuninck
Al via con la solita formazione battagliera, più adatta ai successi di giornata che non alla classifica, ribadisce di essere tra le migliori al mondo nelle crono di gruppo. Spingono tutti, dall’esperto Gilbert in giù, e alla fine di arrendono per un paio di secondi: vien quasi il sospetto che li perdano per via di un’ammiraglia avversaria, ferma dietro una curva a soccorrere un corridore…
7 a Uran
Deciso a riscattare un Tour buono ma non buonissimo, il veterano di Colombia sforna insieme ai compagni una crono di alto livello: di fatto, tra i più attesi, è quello che regge meglio di tutti l’urto di Lopez e della sua squadra. Un bel biglietto da visita, una spinta sul morale di un corridore che ritrovando certezze in salita ha il terreno ideale per dire di nuovo la sua.
5 a Roglic
Uno scivolone in curva, dovuto ad una chiazza d’acqua, gli fa volar via la squadra e, con quella, le speranze di indossare subito la maglia di leader come al Giro. Non bastasse, gli infligge anche un distacco da tappone di montagna: con una Vuelta davanti, 40 secondi si possono recuperare, ma cominciare la corsa dal verso sbagliato gli toglie subito tranquillità.
4 a Aru
La pozzanghera che costa cara a Roglic fa danni ancora più pesanti ad Aru: il sardo arriva malconcio e ad oltre un minuto, col penultimo tempo di giornata. Un inizio che cancella subito il sorriso ad Aru, presentatosi in Spagna con le migliori intenzioni: sapeva che questa Vuelta può decidersi in salita, trovarsene una in più dopo una tappa a livello del mare è una sorpresa amarissima.