golf, Migliozzi e Molinari gli azzurri alle Olimpiadi

I due azzurri si sono qualificati per rappresentare l'italia ai prossimi Giochi Olimpici. Nessun medagliato in Brasile in campo ma tanti big per la corsa all'Oro

Francesco Molinari

Francesco Molinari

Concluse le qualificazioni per i prossimi giochi olimpici, l'Italia sarà rappresentata da Guido Migliozzi e Francesco Molinari. Sarà la coppia Mi(gliozzi)Mo(linari) a volare a Tokyo dove, dal 29 luglio, 60 giocatori giocheranno per la medaglia d'oro al Kasumigaseki Country Club.

Sembra incredibile ma oltre che per Migliozzi anche per Molinari si tratterà dell'esordio ai giochi olimpici. Se il buongiorno si vedesse dal mattino i piazzamenti allo U.S. Open lasciano ben sperare ma il cammino per il Giappone è ancora lungo.

Tanti i big in campo che faranno dimenticare le defezioni. Jon Rahm, numero 1 al mond, rappresenterà la Spagna. Per gli States Justin Thomas (terzo nel world ranking), Collin Morikawa, Xander Schauffele e Bryson DeChambeau. Rory McIlroy, che gareggerà per l’Irlanda, e Hideki Matsuyama per il Giappone.

Si concluderanno invece lunedì 28 giugno le qualificazioni femminili, con la classifica riguardante le 60 “elette” che verrà pubblicata dall’International Golf Federation martedì 29.

I due azzurri

Guido Migliozzi è nato a Vicenza il 25 gennaio del 1997. Cresciuto golfisticamente al Golf della Montecchia è diventato professionista il 18 ottobre del 2016. Il primo successo in carriera da “pro” lo ha conseguito nel 2017 all’Abruzzo Open by Lyoness, gara inserita nel calendario dell’Alps Tour e dell’Italian Pro Tour.

Nel 2019 il 24enne veneto, alla prima stagione da “rookie” sull’European Tour, è stato tra i grandi protagonisti del massimo circuito continentale dove ha collezionato due vittorie: la prima al Magical Kenya Open, la seconda al Belgian Knockout.

Nel 2021 la definitiva consacrazione. Per tre volte runner up sull’European Tour (Qatar Masters, British Masters e Made in HimmerLand), ha ottenuto un eccellente quarto posto nella 121esima edizione dello US Open, al debutto assoluto in un Major. Risultato, quello conseguito in California, che gli ha permesso di entrare nella Top 100 mondiale – passando dalla 103esima alla 72esima posizione, miglior italiano – e di concedersi la possibilità di giocare, nel 2022, tra gli altri tornei anche il The Masters. E ora ha messo nel mirino la Ryder Cup 2021 del Wisconsin. E’ infatti al settimo posto nella European Points List.

Francesco Molinari è nato a Torino l’8 novembre del 1982. Cresciuto agonisticamente al Circolo Golf Torino – La Mandria, è passato al professionismo nel 2004 dopo un’ottima carriera da dilettante prendendo la “carta” per giocare sull’European Tour attraverso la Qualifying School quando ancora era un amateur. Laureato in Economia Aziendale presso la facoltà “Luigi Einaudi” dell’Università degli studi di Torino, sul più importante circuito continentale vanta sei successi (cifra comprensiva di un Major e un WGC), il primo arrivato nel 2006 al Telecom Italia Open, 26 anni dopo l’ultimo successo sigillo azzurro di Massimo Mannelli.

La sua carriera è andata in crescendo. Nel 2009 ha conquistato la World Cup insieme al fratello Edoardo e nel 2010, sempre al suo fianco, ha giocato e vinto la sua prima (di tre) Ryder Cup al Celtic Manor Resort, in Galles. Nello stesso anno ha fatto suo l’HSBC Champions, uno dei quatto tornei WGC secondi per importanza solo ai Major. Dunque l’exploit nel 2012 all’Open de España ha preceduto il suo ingresso in squadra, nel team Europe, per la Ryder Cup, quella del “Miracolo di Medinah” segnata a Chicago (Usa) dalla grande rimonta del Vecchio Continente nell’ultima giornata di gara. Con il pareggio finale tra Tiger Woods e Francesco Molinari che ha permesso al team Europe di vincere la competizione con il risultato di 14½–13½.

Nel 2016 Chicco Molinari ha calato il bis di trionfi all’Italian Open. Mentre nel 2018 ha stupito il mondo affermandosi in Europa e in America. Prima l’exploit al BMW PGA Championship, poi il primo sul PGA Tour al Quicken Loans National. Dunque il capolavoro all’Open Championship – primo italiano a vincere un Major –, quindi la performance stellare alla Ryder Cup di Parigi dove con 5 successi in altrettanti incontri (record europeo) ha trascinato il Vecchio Continente al trionfo. Ha coronato la sua stagione da primato vincendo pure la Race to Dubai, l’ordine di merito dell’European Tour (primo golfista italiano a riuscire in questa impresa). Nominato poi a Londra giocatore dell’anno sul massimo circuito continentale ha ricevuto il Collare d’Oro al Merito Sportivo, la massima onorificenza sportiva conferita dal CONI, e la BBC lo ha incoronato come sportivo mondiale dell’anno tra quelli di nazionalità non britannica. Nel marzo 2019 la sua ultima vittoria all’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) prima della delusione al The Masters (è stato a lungo in testa alla classifica, salvo poi chiudere quinto col successo sfumato solo a poche buche dal termine). Pochi giorni fa in California ha ottenuto il 13/o posto allo US Open (suo miglior risultato in questo torneo) e ora sogna l’impresa a Tokyo.