Bologna, 29 marzo 2020 - Lo spostamento delle Olimpiadi al 2021 non può che essere accolto positivamente da quasi tutte le parti in causa. Gli unici più incerti sono gli atleti a fine carriera, come Elisa Di Francisca, ma in linea generale non ci sarebbe stato modo di mettere i partecipanti nelle condizioni migliori in fase di preparazione. Le restrizioni e la quarantena inibiscono di fatto gli allenamenti e prepararsi, anche a livello mentale, sarebbe stato impossibile. E' più o meno questa la tesi del presidente Iaaf Sebastian Coe.
"Lo spostamento ha evitato agli atleti un eccessivo stress mentale - ha affermato Coe a Talk Sport, radio britannica - Se le Olimpiadi fossero state confermate nel 2020 avremmo messo i partecipanti in una posizione contrastante con le indicazioni governative, a volte anche infrangendo la legge. In questo modo la loro preoccupazione non si sarebbe solo soffermata sulla preparazione ma anche sul rischio di infettare persone vicine o familiari. Dovevamo far uscire gli atleti il prima possibile da questo stress mentale e lo sport in questa occasione doveva essere messo in seconda piano".