Ciclismo, Bruyneel difende Armstrong: “Lui il più grande. Doping? C’è chi faceva peggio”

L’ex manager della Us Postal, bandito dopo la vicenda doping Armstrong, torna sulla vicenda doping che ha portato il ciclista americano a perdere i suoi sette Tour de France

Lance Armstrong

Lance Armstrong

Roma, 25 novembre 2020 – E’ stato definito il programma di doping più sofisticato e professionalizzato della storia. Il binomio composto da Johan Bruyneel e Lance Armstrong ha portato a vincere sette Tour de France di ciclismo, poi revocati a causa del doping sistematico in cui sarebbe incorso il campione americano sotto l’egida del general manager dell’allora Us Postal. Entrambi sono stati banditi dal ciclismo. Ma Johan Bruyneel ha esposto la sua visione delle cose a Eurosport, difendendo il suo pupillo su due ruote.

Armstrong il più grande

“Il personaggio di Armstrong è stato assassinato – si legge su Cyclingnews – C’è stata una demonizzazione collettiva che è impossibile da annullare. Con o senza doping, ogni grande campione sarà sempre il migliore della sua generazione. Cosa è cambiato dopo Lance? Niente”. Bruyneel attacca ancora, citando altre indagini doping: “L’Usada ci ha accusato di essere un grande sistema di doping, ma è stato visto di molto peggio in Russia o in Germania, per non parlare poi dell’Operacion Puerto che ha coinvolto diversi ciclisti e rivali di Armstrong”. Insomma, sono passati ormai 15 anni e l’eco fa ancora discutere, ma resta la macchia di sette Tour vinti e poi revocati.

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