Vuelta 2022, Evenepoel spezza la maledizione del Belgio

La patria di Merckx e delle due ruote torna a vincere un Grande Giro e lo fa a 44 anni di distanza dall'ultima volta

Remco Evenepoel (Ansa)

Remco Evenepoel (Ansa)

Roma, 11 settembre 2022 - Ormai da ottemperare c'è solo la formalità dell'ultima tappa, la passerella di Madrid: appunto una formalità che non impedirà a Remco Evenepoel di vincere la Vuelta 2022, spezzando così un particolare digiuno per il Belgio, che durava addirittura da 44 anni.  

La maledizione del post Merckx

Era infatti dal 1978 che il Belgio non si assicurava un Grande Giro: all'epoca il protagonista fu Johan De Muynck, che trionfò al Giro d'Italia chiudendo un decennio magico per la sua nazione. Il primo pensiero va ovviamente a Eddy Merckx, ma da citare ci sono anche i vari Lucien Van Impe, Ferdinand Bracke, Freddy Maertens e Michel Pollentier: una scorpacciata di successi su vari fronti che sarebbe diventata presto un pallido ricordo attenuato solo dal podio, sempre al Giro e anche piuttosto casuale, conquistato da Thomas De Gendt nel 2012. Certo, nel frattempo la fucina belga ha continuato a sfornare ottimi corridori per le Classiche, ma il cruccio delle corse a tappe, per un paese per anni sfamato dalle imprese del 'Cannibale' e in generale devoto come pochi alle due ruote a pedali, era vivo e vegeto: almeno fino all'entrata in scena di Evenepoel, il predestinato con un passato nel calcio (con tanto di gol segnato anche all'Italia) che sembrava tagliato fuori da ogni sogno dopo la paurosa caduta in un fossato nel Giro di Lombardia 2020.

Invece no: il classe 2000, a dispetto di un carattere a volte anche bizzoso, ha lavorato sodo per tornare competitivo e ha cominciato a raccogliere i primi veri frutti quest'anno, con il successo (da più giovane di sempre) nella Liegi-Bastogne-Liegi. In estate è poi arrivato l'acuto nella Classica di San Sebastian e qualcuno già cominciava a parlare di Remco come dell'ennesimo corridore belga più adatto alla corse di un giorno che a quelle a tappe. Insomma, tanto per mantenere il trend nato nel '78. La smentita l'ha offerta il diretto interessato sulle strade della Vuelta e poco importa se a chiusura dell'ultimo Grande Giro del 2022 resterà un retrogusto amaro per la mancata resa dei conti con Primoz Roglic, costretto al ritiro dopo una caduta che ha stroncato una rimonta che sembrava destinata a far proseguire la maledizione belga, che invece si spezzerà nella passerella di Madrid.

Leggi anche - Mondiali di pallavolo 2022, la finale Italia-Polonia: orario e dove vederla in tv