Venerdì 19 Aprile 2024

Tour de France 2019, tappa 10: le pagelle. Troppo Van Aert per Viviani

L'azzurro allo sprint paga il lavoro svolto per lanciare il ventaglio. Quintana attentissimo, distrazione fatale per Uran

La gioia di van Aert al termine della tappa 10 del Tour (Lapresse)

La gioia di van Aert al termine della tappa 10 del Tour (Lapresse)

Albi, 15 luglio 2019 - Il vento gioca un brutto tiro a tanti nella tappa 10 del Tour de France 2019, vinta da Wout Van Aert. Ecco le pagelle con i promossi e i bocciati 10 a Van Aert. Non si fa sorprendere dal ventaglio, restando accanto a Krujiswijk, ora leader unico della Jumbo perché Bennett va tristemente alla deriva. Finito il suo lavoro da gregario, il fenomeno del cross si mette in proprio, facendo le veci del velocista della squadra, Groenewegen, lui pure disperso in mezzo al vento. Il risultato è il quarto successo del suo team in questo Tour, oltre alla conferma di un campione vero. 10 alla Deceuninck. Il ‘branco di lupi’ guidato da Bramati, non a caso il Mourinho della bici, fa esattamente ciò che tutti si aspettano che faccia quando sale il vento: un conto è aspettarselo, un altro riuscire a parare il colpo. E’ la squadra che dà il colpo d’accetta sulla tappa e con questa spettacolare strategia difende il primato di Alaphilippe e fa risalire in classifica lo scalatore Mas: si fosse presa anche la tappa, avrebbe stravinto. 9 a Viviani. Fa meglio di tutti gli altri velocisti rimasti nell’avanguardia della corsa, ma non fa i conti con Van Aert, che indovina il momento del decollo e alla fine rilancia pure lo sprint. Non sbaglia niente l’azzurro, battuto per cinque centimetri perché arriva alla volata con un briciolo di energia in meno, essendo stato tra i più attivi nel costruire il ventaglio decisivo: deve accontentarsi della vittoria di squadra e non di quella personale. 8 a Quintana. Accusato di dormire spesso in corsa, il colombiano dà un saggio di attenzione nella tappa più impegnativa per uno come lui: appena la Deceuninck pesta sull’acceleratore, si fa trovare lì, accucciato sulla ruota di Alaphilippe, a scanso di qualsiasi equivoco. Alla fine ne guadagna in classifica e anche nella leadership di squadra, perché il compagno Landa, finito in terra per colpa di Barguil, ora è più indietro di lui. 5 a Pinot. Dopo aver fatto tutto bene per nove tappe, cade nella trappola: classifica alla mano, è il pesce più grosso finito nella rete di una giornata in cui gli occhi aperti era necessario tenerli più del solito. In un colpo solo butta via con gli interessi ciò che aveva messo da parte con una condotta perfetta, sia evitando il primo ‘buco’ su un arrivo in salita, sia seguendo Alaphilippe nella tappa di sabato. Per rifarsi, gli restano le montagne. 4 a Uran. E’ il grande rebus di giornata. Pochi minuti prima che vada in scena l’operazione di squadra di Alaphilippe e compagni, a squassare la tappa con un tentativo di ventaglio è proprio la sua truppa: missione incompiuta, ma campanello d’allarme per tutti. Che non l’abbia sentito lui quando a suonarlo sono stati i migliori specialisti del settore è un errore che un veterano del suo calibro non può commettere.