Giovedì 18 Aprile 2024

Short track, Pietro Sighel sul tetto del mondo: "Sono orgoglioso"

L’azzurro vince i Mondiali nei 500 metri ed è argento nei 1.500 metri, lo short track italiano coltiva il suo futuro campione: domani altra finale nei 1.000 metri

Pietro Sighel

Pietro Sighel

L’Italia dello short track è tornata in cima al mondo. Il merito è di Pietro Sighel, capace di conquistare la medaglia d’oro ai mondiali sulla distanza di 500 metri, in una mattinata entusiasmante considerando anche l’argento dei 1.500 metri. Ai colori azzurri mancava il gradino più alto del podio in una gara individuale maschile dai tempi di Fabio Carta: era il 1999 quando l’azzurro vinse i 1.500 metri. Sighel si conferma il migliore in questa annata in cui, oltre all’oro mondiale, ha aggiunto anche quello europeo.

Pietro Sighel: "Che orgoglio"

Davvero emozionante il successo di Pietro Sighel in una gara animata dal canadese Steven Dubois, quasi sempre al comando sul cinese Lin Xiaijoun, ma l’azzurro ha avuto la straordinaria capacità, unita ad un talento incredibile, di effettuare un doppio sorpasso all’ultima curva per tagliare il traguardo con un esiguo margine su Lin, poi squalificato in favore di Dubois con il bronzo finito all’olandese Jens van ’t Wout. Per Sighel, fratello minore di Arianna e figlio di Roberto, che partecipò a cinque Olimpiadi Invernali consecutive, è la quinta medaglia iridata, a cui ha sommato sei medaglie agli Europei, due medaglie olimpiche e due medaglie ai mondiali junior. “Sono davvero felice per i risultati di oggi: tra una cosa e l’altra da fare dopo le gare, devo ancora realizzare quanto ho compiuto. Inoltre, c’è ancora domani, sarà una giornata lunga e intensa“, le sue parole dopo lo straordinario successo. E poi c’è la giornata di domenica, che lo vedrà in gara nei 1000 metri dove può essere ancora grande protagonista: “Sono orgoglioso di me stesso e del lavoro fatto con tutta la squadra per questi successi. Purtroppo devo ancora contenermi perché domani c’è un’altra giornata di gare e il weekend non è ancora finito".

 

Ora i 1000 e la staffetta maschile

Il 23enne delle Fiamme Gialle, Pietro Sighel, è già punto di riferimento della nazionale italiana ma si candida a rappresentarla al vertice negli anni a seguire, con un talento sopraffino, soprattutto nelle brevi distanze, e già capace di tanti allori in campo internazionale. Il futuro è tutto suo, in una disciplina che vanta in Italia una grande tradizione ma con avversari di grande livello, soprattutto in Nord America e Asia, con i coreani che speso la fanno da padroni. E domani, con l’ultima giornata di gare, Sighel potrebbe ancora stupire tra i 1000 metri e la staffetta maschile. In questa ultima disciplina l’Italia ha conquistato la finale A passando il turno nella semifinale con Korea, Ungheria e Giappone con il quartetto azzurro composto da Andrea Cassinelli, Tommaso Dotti, Pietro Sighel e Luca Spechenhauser che ha chiuso al secondo posto dietro solo ai coreani. Tra l’altro l’Italia ha ottenuto il secondo tempo totale nel computo delle due semifinali considerando che Canada e Cina, le altre due qualificate alle finali, hanno chiuso con un crono di tre secondi superiore. Ci sono fondate speranze per nuove medaglie. Leggi anche - Pietro Sighel oro mondiale nei 500 metri