Mercoledì 24 Aprile 2024

Nibali si ritira dal Tour de France. Gli ultimi chilometri con una vertebra fratturata

La caduta a 4 chilometri dall'arrivo. Una manovra errata di due moto della Polizia causa l'incidente Tour de France 2018, classifica e risultati dopo la tappa 12 Tour de France 2018, la tappa di oggi. Orari tv, percorso e favoriti

Tour de France 2018, Vincenzo Nibali dopo la caduta (LaPresse)

Tour de France 2018, Vincenzo Nibali dopo la caduta (LaPresse)

Alpe d’Huez (Francia), 20 luglio 2018 -  Per una volta, l’opinione prima dei fatti: inaccettabile. Inaccettabile che un campione come Vincenzo Nibali ci rimetta una tappa mitica e soprattutto il Tour de France 2018 per una caduta provocata da due moto della gendarmeria francese. E invece succede, a quattro chilometri dalla vetta dell’Alpe d’Huez, quando il siculo si ritrova in terra mentre replica a un attacco di Froome: i controlli effettuati nella clinica mobile della corsa rivelano subito una frattura della decima vertebra toracica. La conferma arriva in serata da ulteriori esami all’ospedale di Grenoble: il Tour di Nibali finisce qui.

Vincenzo Nibali

Tour de France 2018, classifica e risultati dopo la tappa 12

Tour de France 2018, la tappa di oggi. Orari tv, percorso e favoriti

"Fatico a stare in piedi, ho un dolore fortissimo alla schiena, forse per il contraccolpo», le parole che il siculo regala appena raggiunge il traguardo. Una vera impresa, viste le sue condizioni: all’arrivo, infatti, Nibali si presenta con un ritardo di appena 13 secondi rispetto al vincitore di tappa, la maglia gialla Geraint Thomas, dopo aver perso quasi un minuto per rialzarsi dalla caduta. «Non so neanch’io come ho fatto, è il segnale che la forma è ottima. Oggi, poi, stavo benissimo: ci credevo, le gambe giravano bene, avevo anche provato un attacco per capire come stavano i miei avversari. Sono cose che possono accadere… ". Possono, certo: però non devono. Come non deve accadere che una montagna di gente qual è da sempre l’Alpe d’Huez diventi un happening di eccessi, facendo rischiare la salute ai ciclisti. Anche stavolta il campionario è ampio e va dal genio che corre accanto al fuggitivo Kruijswijk per farsi un selfie, all’intellettuale che minaccia Froome con un pugno e non solo lo incassa, ma finisce pure in manette. Per non dire dei fumogeni da stadio: è proprio in quel nebbione che si consuma il dramma sportivo di Nibali, dove iniziano le transenne per arginare gli spettatori. «C’era Bardet con dieci secondi di vantaggio sul mio gruppo, aveva dietro un paio di moto: la strada si è ristretta, le moto si sono toccate e io che seguivo Froome mi sono ritrovato in terra», la versione dello Squalo ferito, che così conciato si inventa persino la rimonta, complice un surplace dei big che lo precedono: semplice guerra di nervi, parlare di fair play per il collega in panne non esiste.

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Cose che accadono: fin troppo. Al Tour, due anni fa, Froome cade sul Ventoux per colpa di una moto della tv e si vede restituire il tempo perso dalla giuria: vorrebbe un trattamento analogo anche Nibali, per quanto conti adesso, ma vede respinta la richiesta. Non è solo colpa dei francesi: un anno fa al Giro, per colpa di un poliziotto in moto, ai piedi del Blockhaus caddero in tanti: fra chi lasciò in terra ogni speranza c’era proprio Thomas, l’attuale signore in giallo.

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