Milano-Sanremo 2023, Van Der Poel show. L'ordine d'arrivo

L'olandese scatta sulla discesa del Poggio e liquida Ganna (secondo), Van Aert e Pogacar

Sanremo, 18 marzo 2023 - La Milano-Sanremo 2023 apre la stagione delle Classiche Monumento e, come sempre, non delude le aspettative. Come da previsione sono la Cipressa e soprattutto il Poggio a decidere una corsa accesa dal gioco di squadra dell'UAE Team Emirates: Tim Wellens scatta e fa una grande scrematura e Matteo Trentin fa da 'tappo' agli inseguitori. Sembra il preludio alla cavalcata vincente di Tadej Pogacar, protagonista di una caduta nel tratto di trasferimento, ma la stilettata buona è quella di Mathieu Van Der Poel, che fa il vuoto in discesa e va ad apporre un sigillo importantissimo nella propria carriera: sigillo tra l'altro non inedito in una famiglia di fenomeni. Per il figlio e nipote d'arte arrivano quindi i frutti del lavoro svolto nella Tirreno-Adriatico 2023: all'apparenza l'olandese era in sofferenza, ma in realtà stava solo completando la preparazione in vista di uno degli appuntamenti più attesi della stagione. Per una sfida, quella con il rivale di sempre Van Aert (e non solo), pronta a ripetersi a strettissimo giro di posta.

Mathieu Van Der Poel (Ansa)
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

La cronaca

 La Milano-Sanremo 2023 comincia con il brivido e con la partenza slittata per qualche minuto a causa di una caduta nel tratto di trasferimento che coinvolge Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), forse il favorito numero uno: per lo sloveno, a quanto pare, solo la maglia leggermente sporca e il tempo di fare anche qualche selfie con i suoi tanti tifosi. Superato questo contrattempo, la carovana parte cercando di uscire indenne dalle tante insidie proposte dai 294 km da coprire. La prima riguarda come sempre gli attacchi dei fuggitivi: il drappello buono che va via è composto da Alessandro Tonelli, Samuele Zoccarato (Green Project-BardianiCSF-Faizanè), Mirco Maestri, Samuele Rivi (Eolo-Kometa Cycling Team), Aleksandr Riabushenko (Astana Qazaqstan Team), Jan Maas, Alexandre Balmer (Team Jayco AlUla), Alois Charrin (Tudor Pro Cycling Team) e Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling Team). Non solo questo tentativo: dal gruppo, più per scherzo che con reali intenzioni bellicose (almeno in questa fase della corsa), prova lo scatto tra gli altri Damiano Caruso (Bahrain Victorious), tra l'ilarità generale e la voglia del gruppo di rendere meno pesante una corsa durissima e soprattutto lunghissima. Il gap tra fuggitivi e gruppo, tirato principalmente dalla Jumbo-Visma, si stabilisce intorno ai 3': il distacco, come da previsioni, si riduce dopo il Passo del Turchino (8,4 km con una pendenza media del 5,1%), superato senza troppe ansie ma non da Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team), che si ritira. In discesa ci sono problemi anche per Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e Jonathan Milan (Bahrain Victorious), che finiscono sull'asfalto: l'italiano si rialza subito, mentre il francese è costretto a cambiare bici e quindi a rimanere attardato prima di un lungo e fruttuoso inseguimento. Va ancora peggio a Maciej Bodnar (Team TotalEnergies), costretto al ritiro dopo un'altra caduta. Comincia poi uno dei primi punti chiave della Milano-Sanremo: la zona dei Capi. Il primo affrontato è Capo Mele (2 km con una pendenza media del 3,7%): la prima 'vittima' delle prime difficoltà altimetriche è l'ormai ex fuggitivo Charrin. In gruppo al comando passa la Trek-Segafredo, che sfrutta anche il vento che soffia a favore. Si passa poi a scalare il Capo Cervo (1,2 km con una pendenza media del 3,7%): dopo lo scollinamento sull'asfalto ci finisce Alex Aranburu (Movistar Team), uno dei tanti nomi in lizza per un piazzamento finale importante. Si chiude con il Capo Berta (1,8 km con una pendenza media del 7,2% e massima del 9,5%): tra i fuggitivi, sul più difficile dei Capi, molla Abreha. Dal gruppo, sulle rampe più dure, arriva il primo colpo di scena della corsa: tra i tanti a perdere contatto c'è anche Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team), così come Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team). Dopo lo scollinamento al comando restano i soli Maestri, Tonelli, Rivi, Balmer e Maas, con Zoccarato che è bravo a riportarsi in testa. Dietro il gruppo è sconvolto da una prima brutta caduta che coinvolge Sam Bennett, Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Pavel Bittner e Matthew Dinham (Team DSM): nella seconda c'è invece un aggancio tra Jan Tratnik (Jumbo-Visma) e Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers). . Poco prima dell'imbocco della Cipressa (5,7 km con una pendenza media del 4,1% e massima del 9%) termina ufficialmente la fuga del mattino: a perdere contatto sotto l'impulso della Jumbo-Visma e dell'UAE Team Emirates sono Fernando Gaviria (Movistar Team), Luca Mozzato (Team Arkéa-Samsic) e Arnaud De Lie (Lotto Dstny). Il forcing non è stato dei più temibili e infatti dopo lo scollinamento il gruppo dei migliori è ancora piuttosto numeroso: paradossalmente, è la discesa a fare più selezione anche grazie alla spinta di Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Mathieu Van Der Poel, Soren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) e Nils Politt (Bora-Hansgrohe). Nessuno tuttavia riesce a fare il vuoto prima dell'imbocco del Poggio (3,6 km con una pendenza media del 3,8% e massima del 7,3%): il primo scatto è quello di Tim Wellens (UAE Team Emirates) e si tratta di una rasoiata che spezza il plotone anche grazie al ruolo di Trentin che fa da 'tappo'. Parte quindi il prevedibile attacco di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), sul quale si portano Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Van Der Poel. Quest'ultimo si mette in proprio e fa il vuoto in discesa e va a trionfare in solitaria a Via Roma: alle sue spalle si consuma la volata degli sconfitti, con Ganna che regola Van Aert e Pogacar, addirittura fuori dal podio. Il tutto nonostante il lavoro di squadra perfetto della sua UAE Team Emirates, che probabilmente per il proprio capitano ha anche sacrificato qualche uomo più in forma.

Ordine d'arrivo Milano-Sanremo 2023

  1) Mathieu Van Der Poel (ADC) in 6h25'23'' 2) Filippo Ganna (IGD) +15'' 3) Wout Van Aert (TJV) +15'' 4) Tadej Pogacar (UAD) +15'' 5) Søren Kragh Andersen (ADC) +26" 6) Mads Pedersen (TFS) +26" 7) Neilsson Powless (EFE) +26" 8) Matej Mohoric (TBV) +26" 9) Anthony Turgis (TED) +26" 10) Jasper Stuyven (TFS) +26"