Venerdì 19 Aprile 2024

Milano-Sanremo 2018, Nibali da leggenda. L'ordine d'arrivo

L'arrivo su via Roma a braccia alzate dello Squalo: la classicissima di primavera torna italiana dopo 12 anni Milano-Sanremo 2018. Orari tv, percorso e favoriti Milano-Sanremo 2018, debutta la Var. Ecco come funziona

Milano-Sanremo 2018, trionfa Vincenzo Nibali (LaPresse)

Milano-Sanremo 2018, trionfa Vincenzo Nibali (LaPresse)

Sanremo, 17 marzo 2018 – Il capolavoro di Vincenzo Nibali.  E' lui il vincitore della Milano-Sanremo 2018 che torna a parlare italiano dopo 12 anni. Lo Squalo è protagonista di un'azione straordinaria sul Poggio: stacca tutti a 7 chilometri dall'arrivo, resiste alla rimonta del gruppo e arriva a braccia alzate, con Ewan e Demare, secondo e terzo, che vincono lo sprint di gruppo, ma prendono la ruota di Nibali solo sulla linea del traguardo. "Non lo se nemmeno io come ho fatto - dice il siciliano del Team Bahrain Merrida subito dopo l'arrivo - dovevo correre per Corbrelli, ho seguito un attacco sul Poggio, poi ho capito che potevo fare il vuoto e sono andato a tutta fino all'arrivo". Dopo due Giri di Lombardia e tre grandi giri, lo 'Squalo dello stretto' fa sua anche la classicissima di primavera. Con fantasia, in una corsa a lui sicuramente non congeniale. E, soprattutto, con un grandissimo cuore. 

L'ORDINE D'ARRIVO - Nibali ha preceduto Caleb Ewan, secondo; il francese Arnaud Demare, terzo; il norvegese Alexander Kristoff, quarto; il belga Jurgen Roelandts, quinto. Il campione del mondo Peter Sagan si è piazzato al sesto posto. Nono l'azzurro Sonny Colbrelli, compagno di squadra di Nibali. 

Milano-Sanremo 2018. Orari tv, percorso e favoriti

LA CRONACA - Parte sotto la pioggia l'edizione numero 109 della classicissima di primavera. Cinquanta le vittorie italiane, con il successo che manca ai nostri colori dal 2006. Ultimo ad alzare le braccia al cielo Pippo Pozzato, in gara anche oggi a 12 anni di distanza. Tante le novità di questa edizione, due su tutte la riduzione del numero dei corridori per squadra (da 8 a 7) e l'introduzione della moviola in corsa tipo 'Var', ovvero un giudice sistemato su un pullman con una tv che vigili su eventuali scorrettezze (in particolare cambi bici che potrebbero nascondere l'utilizzo di motorini). Pronti via e parte la fuga, se ne vanno in 9:  Maestri, Rota, Koberniak, Sagiv, Van Winden, Hatsuyama, Planet, Bono, Mosca. Il loro vantaggio arriva a superare i 6 minuti, poi dietro si mettono a tirare diverse squadre, Bora e Sky su tutte, e il gap si riduce a meno di 4 minuti quando mancano circa 100 chilometri all'arrivo. I corridori viaggiano sotto una pioggia incessante che non permette medie stratosferiche. Il gruppo guadagna inesorabile, il distacco si riduce chilometro dopo chilometro. Encomiabile il lavoro di Juray Sagan, per il fratello peter, in testa al plotone. Quando mancano 90 chilometri all'arrivo smette di piovere, negli ultimi 50 spunta addirittura il sole. Qualche caduta, Kittel che su Capo Berta non sembra nella sua migliore giornata, e i fuggitivi che da 9 diventano 4 per poi essere riassorbiti a circa 30 dall'arrivo. Nulla accade su Costarainera e sulla Cipressa, con la Sky prima e la Fdj poi a dettare il ritmo. E nessuno in grado di  tentare l'allungo.  Nibali sgomita nelle prime posizioni del plotone, Sagan si fa vedere spesso alla sua ruota.

GLI ULTIMI EMOZIONANTI CHILOMETRI - Si arriva così ai piedi del Poggio, con un gruppo ancora molto numeroso forte di oltre cento unità. L'ultimo strappo viene preso, come di consueto, a folle velocità. Caduta in gruppo a meno di due chilometri dall'attacco della salita: Mark Cavendish finisce a 55 orari contro uno spartitraffico e vola a terra. Il folletto dell'Isola di Man resta a terra, a causa della caduta perde il treno Philippe Gilbert, tra i favoriti della vigilia. Sul Poggio fa il ritmo Marcos Burghart della Bora, ma non si accorge di aver staccato il resto del gruppo e fa involontariamente da trampolino di lancio per Drucker della Bmc. I migliori sono a pochi metri, a tirare è il Team Bahrain di Vincenzo Nibali. Ed eccolo l'affondo dello Squalo a 7 chilometri dall'arrivo. Dietro tentennano qualche metro di troppo, Sagan controlla Kwiatkwoski e Matthews, finché Oss non sacrifica le ultime energie per provare a ricucire in favore del campione iridato. Nibali scollina con 11 secondi di vantaggio sul gruppo e si lancia a tutta velocità in discesa. Il problema per lui è che al termine della picchiata ci sono due chilometri e 300 metri piani. Trentin si sgancia da plotone e prova a chiudere sullo squalo, ma viene ripreso dal gruppo. Nibali si presenta all'ultimo chilometro con una decina si secondi scarsi. Resiste, la corsa è sua.

Milano-Sanremo 2018. Percorso, partecipanti e orari tv

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