golf US Open, al via tra le polemiche

Oggi prende il via il terzo torneo dello slam del golf. In USA i migliori al mondo scendono in campo nel pieno delle polimiche tra PGA Tour e Superlega araba

Phil Mickelson

Phil Mickelson

L'assenza di Tiger Woods, la presenza dei ribelli del PGA Tour e nuovi volti della Superlega araba (a partire da Phil Mickelson). Quindi i top player, da Scottie Scheffler a Jon Rahm - in campo tutti i migliori 29 del world ranking - e l'occasione di riscatto per Francesco Molinari e Guido Migliozzi. A Brookline, in Massachusetts, è tutto pronto per lo US Open, terzo Major maschile del 2022 in programma dal 16 al 19 giugno. Sul percorso del The Country Club (tra i più antichi circoli di golf degli Stati Uniti), lì dove l'allora dilettante Francis Ouimet firmò nel 1913 un'impresa storica trasformata poi in un film, "Il più bel gioco della mia vita", sarà sfida show. Woods, l'unico ad aver vinto lo US Junior Amateur (1991, 1992 e 1993), lo US Amateur (1994, 1995 e 1996) e lo US Open (2000, 2002 e 2008), proverà a rientrare in campo (dopo essere stato costretto al ritirarsi dal PGA Championship al termine del terzo giro per problemi alla gamba destra operata) a luglio in occasione della 150esima edizione del The Open.

Mentre Mickelson, passato alla LIV Golf, sogna il grande Slam in un torneo per lui stregato che lo ha visto classificarsi secondo per sei volte. "Sarebbe ovviamente bellissimo e a chi mi chiede il perché ho deciso di passare alla Superlega araba rispondo che è stata un'opportunità. Capisco e comprendo le opinioni dei tifosi e dell'opinione pubblica. Sono riconoscente al PGA Tour e quanto fatto sul circuito americano lo porterò sempre dentro di me", le dichiarazioni di Mickelson. E' il numero 1 mondiale, ma anche la nuova star del golf, tra fede e normalità. Nel 2022 ha già vinto quattro tornei, The Masters compreso. E ora Scheffler punta a diventare il sesto giocatore a conquistare nello stesso anno lo US Open dopo aver indossato la Green Jacket. "Il flop al PGA Championship mi è servito, sono fiducioso e darò il massimo", le parole dell'americano.

Tra i principali avversari nella corsa al titolo Rahm che, come lui e Rory McIlroy, è tra i big che hanno rifiutato le avances della Superlega araba. "Il formato della LIV Golf non mi piace. Tre giorni di gara, senza taglio, tutto troppo semplice. Preferisco giocare contro i migliori al mondo con formule che esistono e resistono da centinaia di anni. Certo, i soldi sono importanti. Ma sono preoccupato anche per la Ryder Cup. E a tal proposito chiedo: quelli che hanno lasciato il PGA Tour e il DP Tour, potranno giocarla?", il quesito posto da Rahm che punta a emulare Brooks Koepka quale ultimo golfista ad essersi imposto consecutivamente (nel 2018 e nel 2019) allo US Open. "Quella che si è creata è una situazione di m,,,", non usa mezzi termini Koepka per affrontare il tema riguardante la battaglia tra il PGA Tour e la Superlega araba. "Soldi e basta, questo è il significato della LIV Golf", la dura posizione di McIlroy. E intanto l'Italia allo US Open si affida a Chicco Molinari e Migliozzi. Entrambi in cerca di riscatto, inseguono la svolta negli Stati Uniti.

Dove il montepremi è di 12.500.000 dollari, in una gara che vedrà in campo i nuovi protagonisti della Superlega araba (con Mickelson anche Dustin Johnson, Sergio Garcia, Bryson DeChambeau e tanti altri). Che si sono dimessi o sono stati sospesi dal PGA Tour ma potranno giocare i Major. A partire dallo US Open, una nuova occasione per riproporre lo scontro tra potenze del green