Mercoledì 24 Aprile 2024

golf, Schauffele vince in Scozia

L'americano ha vinto il Genesis Scottish Open, torneo delle Rolex Series organizzato in combinata da DP World Tour e PGA Tour che ha preceduto la 150esima edizione del The Open

Schauffele

Schauffele

In Scozia, sul percorso del The Renaissance Club (par 70), Xander Schauffele ha vinto il Genesis Scottish Open, torneo delle Rolex Series organizzato in combinata da DP World Tour e PGA Tour che ha preceduto la 150esima edizione del The Open, quarto e ultimo major stagionale, in programma sul mitico percorso dell’Old Course di St. Andrews, dal 14 al 17 luglio. Lo statunitense, campione olimpico ai Giochi di Tokyo la scorsa estate, si è imposto con un totale di 273 (72 65 66 70 ,-7) colpi davanti al connazionale Kurt Kitayama, secondo con 274 (66 71 71 66, -6). Tra i sei italiani in gara, Guido Migliozzi si è classificato 72/o con 293 (72 71 76 74, +13). Mentre non hanno superato il taglio: Edoardo Molinari (73 71), che qui vinse nel 2010, 73/o insieme a Nino Bertasio (70 74) con 144 (+4). Francesco Laporta, 130/o con 149 (78 71, +9), mentre Francesco Molinari (80 72), secondo in questo evento nel 2012, e Andrea Pavan (81 71) hanno chiuso 150/i con 152 (+12).

In testa al termine del 'moving day', Schauffele ha conquistato il suo primo titolo in un torneo delle Rolex Series e il terzo in questa stagione dopo quelli ottenuti allo Zurich Classic of New Orleans e al Travelers Championship (oltre alla JP McManus Pro-Am proprio questa settimana). Con questo successo, il 28enne di San Diego (California) è diventato il quinto statunitense a vincere il Genesis Scottish Open, incassando un assegno di 1.440.000 dollari su un montepremi complessivo di 8.000.000 e succedendo nell'albo d'oro a Min Woo Lee, vincitore nel 2021. 

Adesso lo spettacolo del The Open, con l'Italia che schiererà in campo oltre a Francesco Molinari (vincitore nel 2018) e Guido Migliozzi, anche l'amateur Filippo Celli, che ha staccato il pass per giocare sul percorso dell'Old Course di St. Andrews dopo aver vinto l’European Amateur Championship.

Prologo: Appuntamento importante per tanti tra i principali protagonisti dell’élite mondiale a North Berwick, in Scozia, con il Genesis Scottish Open, torneo delle Rolex Series organizzato in combinata dal DP World Tour e dal PGA Tour e in programma al The Renaissance Club dal 7 al 10 luglio. La competizione, che mette in palio 8.000.000 di dollari (con 1.440.000 di prima moneta), precede la 150esima edizione del The Open, quarto e ultimo major stagionale che si disputerà sempre in Scozia ma sul mitico percorso dell’Old Course di St. Andrews, sulla costa orientale del Fife, dal 14 al 17 luglio.

Non solo prove di Major. La qualità del field è elevata e vedrà in gara tanti big della disciplina. Scenderanno infatti in campo nove dei primi dieci classificati nel World Ranking, con lo statunitense Scottie Scheffler, numero 1, e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre, tra i favoriti della vigilia insieme a tanti altri campioni.

Tra i concorrenti, anche sei italiani: rientra Francesco Molinari (secondo nel 2012) e con lui ci sarà anche il fratello Edoardo, che si impose nel 2010 e il successo gli fece da trampolino di lancio perché con l’altro titolo ottenuto in seguito nel Johnnie Walker Championship, conquistò una wild card per far parte del vittorioso Team Europe di quell’anno in Ryder Cup, dove al suo fianco c’era anche Francesco. Con loro saranno sul tee di partenza Guido Migliozzi, Francesco Laporta, Andrea Pavan e Nino Bertasio.

Edoardo Molinari, nominato di recente vicecapitano della squadra continentale per la Ryder Cup 2023 - che per la prima volta si giocherà in Italia e sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club - avrà la doppia veste di protagonista e di attento osservatore insieme allo svedese Henrik Stenson, capitano, e all’altro vicecapitano, il danese Thomas Bjorn.

Attesa anche per i tanti giocatori del PGA Tour che avranno pure l’obiettivo di adeguarsi a percorsi ben diversi dai loro. Oltre ai primi due giocatori della graduatoria mondiale sono attesi tra i protagonisti anche gli altri della Top 10: Collin Morikawa, Justin Thomas, l’australiano Cameron Smith, Patrick Cantlay, il norvegese Viktor Hovland, Sam Burns e l’inglese Matthew Fitzpatrick, in ordine dalla quarta alla decima piazza. Assente il nordirlandese Rory McIlroy, numero due.

Nell’evento, nato nel 1972 e giunto alla 40ª edizione, difende il titolo Min Woo Lee - fratello della proette Minjee Lee, n. 2 mondiale - che nel 2021 superò al playoff il belga Thomas Detry (che sarà presente) e Matthew Fitzpatrick (campione quest’anno dello US Open). E’ chiamato a una impresa difficile, Min Woo Lee. Perché tra i concorrenti ci sono tanti altri giocatori di peso tra i quali: Jordan Spieth, Xander Schauffele, Will Zalatoris, Billy Horschel, il giapponese Hideki Matsuyama, gli inglesi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood e i vincitori dei due tornei precedenti, il cinese Haotong Li e Adrian Meronk, primo polacco a imporsi sul DP World Tour. Tra i past winner dell’ultimo decennio, oltre a Edoardo Molinari, ecco pure l’inglese Aaron Rai (2020), il sudafricano Brandon Stone (2018), lo spagnolo Rafa Cabrera Bello (2017), lo svedese Alex Noren (2016), lo statunitense Rickie Fowler (2015) e gli inglesi Justin Rose (2014) e Luke Donald (2011).