golf, Olimpiadi da dimenticare per le azzurre

Giulia Molinaro e Lucrezia COlombotto Rosso non hanno mai trovato il ritmo giusto dopo un inizio che ne ha compromesso la corsa alle medaglie

Giulia Molinaro

Giulia Molinaro

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, un quarto nel torneo di golf che prevede quattro giri, chi male inizia può compromettere le possibilità di puntare al podio. Quella dei Giochi di Tokyo è una gara dove contano solamente i primi tre posti e nella quale non si può sbagliare. Le due azzurre hanno vissuto una gara difficile. Giulia Molinaro, 31enne di Camposampiero (Padova), chiude la sua Olimpiade 46/a con un totale di 286 (75 71 70 70, +2) colpi. La torinese Lucrezia Colombotto Rosso invece, non va oltre la 59/a piazza con uno score di 302 (75 74 75 78, +18). Inizio in salita per entrambe, che dopo il primo round si sono trovate appaiate al 54/o posto proprio come Guido Migliozzi e Renato Paratore, che nella gara maschile chiusero a braccetto (entrambi 41esimi) il primo round. La veneta – alla seconda Olimpiade della sua carriera, nel 2016 si classificò 53/a a Rio de Janeiro – ha cominciato a macinare gioco dal secondo giro, migliorando il suo score e piazzandosi 49/a con 71 (Par) colpi, mentre Colombotto Rosso è scesa di una posizione. Nel “moving day”, altro passo in avanti per Giulia Molinaro che scala fino al 46/o posto grazie ad un -1 di giornata. Con lo stesso punteggio chiude anche l’ultimo giro confermando lo stesso piazzamento del giorno precedente. Mentre l’altra azzurra, al debutto nella rassegna a cinque cerchi, ha fatto registrare un ultimo giro da 78 (+7) scivolando definitivamente in 59/a piazza.

Golf olimpico da incorniciare per gli Stati Uniti d’America. Dopo la vittoria di Xander Schauffele in campo maschile, Nelly Korda si conferma la regina mondiale tra le proette trionfando nella gara individuale femminile con un totale di 267 (67 62 69 69, -17) colpi. Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, la numero uno del world ranking si mette al collo la medaglia del metallo più prezioso resistendo alla rimonta di Mone Inami e della neozelandese Lydia Ko, costrette a giocarsi l’argento al playoff dopo aver chiuso con 268 (-16) colpi. Allo spareggio ha la meglio la giapponese, che grazie ad un par si aggiudica il secondo posto. Medaglia di bronzo per Lydia Ko che, dopo il secondo posto di Rio 2016, trova un altro podio storico.

Famiglia Korda, i Giochi nel DNA – Nelly Korda è stata la grande protagonista della gara femminile. Dopo aver chiuso in seconda posizione il primo giro dietro alla svedese Sagstrom, la statunitense si è ritrovata in testa al termine del secondo round grazie ad un giro da 62 (-9) colpi, anche se macchiato da un doppio bogey alla buca 18. La numero uno del ranking mondiale ha eguagliato così il giro più basso alle Olimpiadi (emulando quanto fatto nel 2016 dalla russa Maria Verchenova nell’atto conclusivo). Nel “moving day” e nel giro finale, interrotto per rischio fulmini nel momento clou mentre le concorrenti in lizza per una medaglia erano alla buca 16, l’americana ha mantenuto le distanze dalle avversarie controllando il suo vantaggio e resistendo alla rimonta in extremis di Mone Inami e di Lydia Ko. Cresciuta in una famiglia di sportivi e di campioni, Nelly Korda e sua sorella Jessica hanno emulato la mamma Regina Rajchrtova che, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul, ha rappresentato la Cecoslovacchia nel tennis. Se non fosse stato per la rinuncia di Sebastian, i Korda sarebbero stati tre nella rassegna a cinque cerchi. Il fratello, però, tennista come i genitori (il papà vinse nel 1998 l’Australian Open), ha preferito saltare l’appuntamento di Tokyo per preparare al meglio lo US Open. Jessica, invece, ha chiuso la gara individuale femminile di golf al 15/o posto con un punteggio di 275 (-9), ma ha fatto registrare il miglior score nell’ultimo giro con 64 (-7) colpi insieme alla malese Kelly Tan. 

Un 2021 da incorniciare per Nelly Korda, unica giocatrice a vincere tre tornei sull’LPGA Tour tra cui il KPMG Women’s PGA Championship, Major in cui Giulia Molinaro è arrivata terza. Al termine della gara, la campionessa olimpica ha dichiarato: “Ho lottato tantissimo per non perdere la vetta della classifica, ma non è stato facile. Credo che quel doppio bogey al termine del secondo giro mi abbia acceso un fuoco dentro. Ancora non ci credo: è pazzesco”.

 

Mone Inami, un sogno d’argento – Secondo posto per la giapponese Mone Inami. La 21enne di Toshima, che ha festeggiato il compleanno lo scorso 29 luglio, è riuscita a conquistare il podio che il suo connazionale Hideki Matsuyama ha visto sfumare al playoff per il bronzo nella gara maschile. La medaglia d’argento arriva proprio allo spareggio dopo che Inami ha anche sfiorato l’idea di poter competere per l’oro, ma un bogey alla 18 dopo un secondo colpo finito nel bunker, non le ha permesso di sfidare Nelly Korda per il metallo più prezioso. Contro Lydia Ko, però, è bastata la prima buca di playoff per aggiudicarsi la seconda piazza dato che la neozelandese non è riuscita a chiudere con il Par, al contrario dell’atleta del Sol Levante. Una curiosità su questa atleta: il nome Mone le è stato dato dal padre, grande appassionato di pittura in particolare degli impressionisti francesi, e l’ha chiamata così in onore di Claude Monet.

Bronzo storico per Lydia Ko – Dopo l’argento a Rio 2016, Lydia Ko conquista il bronzo e diventa la prima nel golf alle Olimpiadi a bissare una medaglia. La neozelandese, nata però in Corea del Sud nel 1997, era tra le favorite alla vigilia e ha rispettato i pronostici trovando un altro podio a distanza di cinque anni. Un terzo posto storico, ma anche importante a livello emotivo per Lydia Ko, che ha voluto dedicare la conquista della sua medaglia alla nonna scomparsa la scorsa settimana.