Giovedì 18 Aprile 2024

Golf, McIlroy torna sul tetto d'Europa

Il nordirlandese, numero uno al mondo, vince il ranking europeo nell'epilogo a Dubai. Nel paese degli emirati torna al successo Rahm nel DP Worold Tour. Migliozzi chiude una stagione positiva al 23° posto

Rory McIlroy

Rory McIlroy

A Jon Rahm il titolo del DP World Tour Championship e a Rory McIlroy l’Harry Vardon Trophy, quale vincitore dell’ordine di merito del circuito. E’ il verdetto dell’ultima gara stagionale del DP World Tour, inserita nelle Rolex Series, che si è disputata al Jumeirah Golf Estates (Earth Course, par 72), con lo spagnolo che si è imposto con 268 (70 66 65 67, -20) colpi e il nordirlandese, numero uno mondiale, quarto con 272 (-16). Nel torneo, al quale sono stati ammessi i primi 50 dell’ordine di merito a scalare, si è classificato 23° con 285 (71 69 73 72, -3) Guido Migliozzi, unico italiano in gara.

Rahm, 28enne di Barrika, ha preso il comando nel terzo turno e poi ha tenuto alti i ritmi nel quarto con un 67 (-5, sei birdie, un bogey) rendendo vano ogni tentativo di rimonta degli avversari. Ha portato a nove i titoli sul circuito, comprensivi di un major (US Open, 2021), che si uniscono ai sei sul PGA Tour (al netto del major), vanta il record di vittorie nelle Rolex Series (cinque) ed è il primo ad aver firmato per tre volte questo evento, contro le due dell’inglese Matt Fitzpatrick, di McIlroy e dello svedese Henrik Stenson. Ha ricevuto un assegno di tre milioni di dollari su un montepremi di dieci milioni di dollari.

Quanto a McIlroy ha reagito a una partenza lenta (22°) portandosi all’11° posto nel secondo giro e al quarto nel terzo, che poi ha mantenuto con un 68 (-4, sei birdie, due bogey). E’ la quarta volta che sale sul trono europeo, dove era stato nel 2012, 2014 e 2015, e per la prima lo fa in concomitanza con il successo nella FedEx Cup (che ha fatto sua per tre volte, 2016, 2019, 2022) in una annata da ricordare.

Sono terminati al secondo posto con 270 (-18) lo svedese Alex Noren e l’inglese Tyrrell Hatton, che è stato leader nei primi due giri insieme a Fitzpatrick, il quale con il titolo avrebbe potuto conseguire l’Harry Vardon Trophy. Ha però ceduto nel round conclusivo finendo quinto con 275 (-13) alla pari con il connazionale Tommy Fleetwood.

Ha deluso il neozelandese Ryan Fox, che alla partenza era secondo nel ranking del tour con appena 128 punti di distacco da McIlroy. Non è stato mai in partita (19° con 283, -5) e ha mancato l’occasione di divenire il primo del suo Paese a primeggiare nel DP World Tour.

Guido Migliozzi  è rimasto sostanzialmente nella stessa zona della graduatoria per tutto il torneo. Ha offerto un rendimento migliore nei due round d’apertura, mentre il ritmo è sceso negli altri due e ha chiuso con un 72 (par) frutto di cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey.

Ordine di merito finale - Rory McIlroy si è imposto nel ranking con 4.754 punti davanti a Ryan Fox (p. 4.173) e a Rahm (p. 3.703), che è risalito dalla 14ª posizione sorpassando Fitzpatrick, quarto con p. 3.620, e Fleetwood, quinto con p. 3.301. Guido Migliozzi è 30° con p. 1.327 ed Edoardo Molinari 57° con p. 836.

Prologo: A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, va in scena la 14ª edizione del DP World Tour Championship, torneo inserito nelle Rolex Series che dal 17 al 20 novembre chiude il DP World Tour al Jumeirah Golf Estates (Earth Course) dove saranno in gara i primi 50 (a scalare) dell’ordine di merito, tra i quali Guido Migliozzi, che occupa il 27° posto, i quali si contenderanno un montepremi di ben 10 milioni di dollari.

Sette di loro saranno in corsa per l’Harry Vardon Trophy, che designerà il miglior giocatore della stagione e che sarà assegnato al primo della money list. Le maggiori chance sono per il nordirlandese Rory McIlroy, attuale numero 1 del tour e del World Ranking, e per il neozelandese Ryan Fox, numero due del circuito con un distacco di appena 128 punti, che ha una motivazione in più perché mai nessuno della sua nazione ha primeggiato nel DP World Tour. Sono entrambi in ottima condizione, grandi favoriti e ambiscono anche a imporsi in un evento delle Rolex Series che manca nel loro palmarès.

Possono aspirare all’Harry Vardon Trophy, ma dipendendo dai piazzamenti dei primi due, anche gli inglesi Matt Fitzpatrick (n. 3) e Tommy Fleetwood (n. 4), il norvegese Viktor Hovland (n. 5), l’irlandese Shane Lowry (n. 8) e il polacco Adrian Meronk (n. 9), mentre è fuori l’altro inglese Jordan Smith (n. 10). Avrebbero potuto dire la loro anche lo statunitense Will Zalatoris (n. 6) e il belga Thomas Pieters (n. 7), ma tra i top ten sono gli unici due che hanno dato forfait e ha rinunciato anche l’americano Collin Morikawa (n. 35), campione in carica, sostituiti dal cinese Haotong Li (n. 51), dall’inglese Paul Waring (n. 52) e dallo scozzese David Law (n. 53).

Fleetwood è l’unico che può farcela sia con il titolo (purché nessuno dei due avversari sia secondo) che con il secondo posto, sempre con il concorso di McIlroy (oltre la settima piazza) e di Fox (non vincente). Per gli altri conta solo il successo, ma con una serie di combinazioni positive, più numerose per chi è più indietro in classifica.

Altro possibile protagonista lo spagnolo Jon Rahm (14°), che si è imposto due volte (2017, 2019), così come Fitzpatrick (2016, 2020) e McIlroy (2012, 2015), vincitore della money list in tre occasioni (2012, 2014, 2015). Per Migliozzi una ottima opportunità di chiudere nel migliore dei modi una stagione che lo ha visto imporsi nel Cazoo Open de France, suo terzo titolo in carriera.