Giovedì 18 Aprile 2024

Giro d'Italia 2018, tappa 7: le pagelle di Angelo Costa

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Sam Bennett (Lapresse)

Sam Bennett (Lapresse)

Praia a Mare, 11 maggio 2018 - Le pagelle di Angelo Costa sulla settima tappa del Giro d'Italia 2018.

Giro d'Italia 2018, oggi tappa 8. Orari tv, percorso e favoriti

Giro d'Italia 2018, chi 'comanda' tra Yates e Chaves?

 

10 a Sam Bennett. Il Bennett che sfreccia negli sprint (l’altro, lo scalatore George, non è nemmeno parente), finalmente fa centro in una grande corsa a tappe. Aveva dato notizie di sé in Israele, chiudendo due volte al terzo posto gli sprint di Viviani: sarà per questo che, per farcela, si aggancia alla ruota del nostro campione olimpico della pista e non lo molla fino alla linea del traguardo.

6 a Viviani. Favoritissimo per il tris, comincia a perdere a cinque chilometri dall’arrivo, quando una galleria poco illuminata prima e una curva pericolosa subito dopo gli fanno perdere il treno dei compagni, costringendolo a faticare per recuperare. Alla fine scegliere di prendere la scia a Modolo si rivela giusto, ma non paga: stavolta in agguato c’è uno più veloce.

6 all’Androni. Un giorno con Vendrame, tre giorni con Frapporti, uno con Gavazzi, stavolta con Ballerini: non passa giorno che la squadra di Gianni Savio non vada in fuga. Di questi tentativi, non ne è arrivato uno a destinazione, eccetto quello sull’Etna chiuso da Chaves, ma la squadra italiana non demorde: sa che, a forza di provarci, prima o poi si riesce anche a far centro.

5 a Denny Van Poppel. In un festival della velocità privo di grandi interpreti (i vari Sagan, Greipel, Kittel, Ewan e compagnia si sono dati tutti appuntamento al Tour), è forse il più accreditato degli stranieri: fin qui, solo a parole. Al primo sprint in Italia ha una squadra che gli apparecchia alla perfezione il terreno: quando tocca a lui, anziché decollare atterra.

0 ai trasferimenti. Si sapeva che questo Giro iniziato in Israele avrebbe dovuto risalire l’Italia con tanti spostamenti. Ma nella tappa dell’Etna i disagi sono diventati eccessivi: fra scendere dal vulcano, attraversare lo Stretto e raggiungere gli alberghi per massaggi e cena, le squadre sono state in ballo fino alle 23 e anche oltre. Recuperare bene è una dote necessaria per vincere il Giro: farlo qui sta diventando un’impresa.

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