Caso Egonu, Manfredi: "Ha cucita la casacca azzurra addosso"

E' totale il sostegno del numero uno della Fipav nei confronti della campionessa classe '98: "Abbiamo diversi mesi a disposizione per confrontarci, lasciandole il tempo necessario per recuperare"

Giuseppe Manfredi

Giuseppe Manfredi

Milano, 16 ottobre 2022 - "Siamo tutti davvero dispiaciuti per quanto accaduto a Paola e alle offese ricevute sui social da qualche persona imbecille e ignorante. Dopo sei mesi intensi d’attività è normale che l’azzurra fosse stanca e stressata, così a fine partita ha avuto questo sfogo". Giuseppe Manfredi, presidente della Fipav, commenta così le parole pronunciate da Paola Egonu al proprio procuratore, con le quali - in lacrime - denunciava l'ennesimo episodio in cui è stato messo in discussione il suo essere italiana. Un episodio che l'ha fatta vacillare sulle possibilità di indossare la casacca della Nazionale, anche se successivamente la classe '93 ha sottolineato come si prenderà un periodo per riflettere sul da farsi, senza escludere di continuare l'avventura in azzurro.

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Sostegno totale

"Io ci tengo a ricordare che Paola ha passato diversi anni al Club Italia, poi ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili azzurre e da diverse stagioni ci sta regalando grandi gioie con l’Italia seniores. Sono certo che sia legatissima alla maglia azzurra, ce l’ha cucita addosso - continua Manfredi - Insieme alle sue compagne, grazie a i risultati ottenuti sta dando lustro non solo alla pallavolo, ma a tutto lo sport italiano. Paola e le altre azzurre sono un patrimonio che la Fipav difenderà e supporterà sempre. Abbiamo diversi mesi a disposizione per parlare con calma e confrontarci, lasciandole il tempo necessario per recuperare. Voglio infine sottolineare che la nostra disciplina si basa su uguaglianza e integrazione, valori da sempre difesi e promossi dalla Federazione Italiana Pallavolo”. Oltre al messaggio del numero uno federale, nelle ultime ore sono arrivate a Egonu le telefonate di sostegno di Mario Draghi e di Giovanni Malagò

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