Venerdì 19 Aprile 2024

Doping, bufera sulla Norvegia: nel mirino una legge sui minorenni

A rischio i test antidoping agli atleti compresi tra i 15 e i 18 anni a causa di una postilla voluta dal Governo

La bandiera della Norvegia (Ansa)

La bandiera della Norvegia (Ansa)

Roma, 19 agosto 2022 - Ci sono Nazioni in prima linea nella lotta al doping e altre che, volontariamente o meno, sembrano quasi remare nel verso opposto. E' il caso della Norvegia, finita nell'occhio del ciclone per una legge apertamente in conflitto con le normative WADA.

I dettagli

Nello stato scandinavo serve infatti il consenso dei genitori per effettuare test antidoping agli atleti compresi tra i 15 e i 18 anni. E, anche in caso di assenso, i suddetti test sono di conseguenza tutt'altro che a sorpresa. Un trend che va avanti da circa un biennio ma che, a partire dall'alba del 2023, rischia di estromettere la Norvegia dall'organizzazione di diverse rassegne riguardanti la pallamano, uno degli sport più popolari a quelle latitudini: con lo spettro concreto per il futuro di perdere la facoltà di ospitare eventi anche in altre discipline e addirittura di vedere i proprio atleti esclusi dalle competizioni internazionali, Olimpiadi comprese. Insomma, un disastro che la Norvegia, che ospiterà i Mondiali di sci nordico del 2025, vuole evitare prima che l'ADNO, l'agenzia antidoping locale, venga eventuale bandita dalla WADA. La palla passa quindi alla politica, l'artefice di una legge nata per tutelare i minorenni ma, di fatto, potenzialmente pericolosa per la loro carriera e ancor prima per la loro salute: specialmente se di mezzo ci fossero genitori senza troppi scrupoli.

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