Ciclismo, Froome: "Diverse squadre hanno raggiunto Ineos, noi non ancora"

Il keniano bianco, passato alla Israel due anni fa, disegna il campo di battaglia dei grandi giri: alcune squadre hanno raggiunto Ineos, noi ancora no

Chris Froome

Chris Froome

Annate tribolate per Chris Froome dopo la caduta al Giro del Delfinato 2019. Il keniano bianco, già quattro volte vincitore del Tour de France, non è mai stato in grado di tornare ai suoi livelli, quelli che servono per competere in un grande giro. L'anno scorso ha dovuto anche saltare il ritiro della squadra, quest'anno ci sarà anche se qualche piccolo acciacco al ginocchio gli farà tardare l'ingresso in gara. Froome ha comunque tracciato un bilancio generale sul ciclismo, con la Ineos che è stata raggiunta al top da diverse squadre.

Due o tre squadre su grandi livelli, noi lavoriamo sul futuro

Il dominio che fu del Team Sky, oggi Ineos, è stato ormai livellato dai top team. Non a caso Uae Emirates vince con Tadej Pogacar, Jumbo Visma con Primoz Roglic, e in generale c'è molto equilibrio: "Il Team Sky era un punto di riferimento - le parole di Froome alla presentazione della squadra, come riporta Cyclingnews - In questi anni però diverse squadre hanno colmato il gap e ci sono due o tre formazioni su livelli simili e in grado di guidare e controllare i grandi giri. Noi della Israel non siamo ancora a quel punto ma speriamo di arrivarci nei prossimi anni". E Froome proverà a dare una mano, nonostante i continui problemi: "L'anno scorso non sono neanche arrivato al camp, per questo oggi sono felice di potermi allenare con i ragazzi. I miei preparativi sono stati ritardati, ma è un fatto positivo essere qui. Probabilmente entrerò in corsa un po' più tardi degli altri".

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