Ceccarelli re dei 60 metri: "Complimenti più belli? Jacobs mi ha detto che ho corso forte"

Il campione europeo si gode il trionfo di Istanbul. Ora obiettivo 100 metri: "Devo lavorare, questa vittoria mi dà fiducia"

Samuele Ceccarelli e Marcell Jacobs

Samuele Ceccarelli e Marcell Jacobs

Roma, 6 marzo 2023 - "Ogni gara è un po' a sé, quando si corre ognuno pensa a fare il meglio possibile e cercare di vincere sempre. Poi ci sono tanti fattori che influenzano la prestazione: potrei essermi fatto trovare più preparato possibile, ho sfruttato il momento buono che stavo vivendo, cercando di gestirlo al meglio, soprattutto a livello mentale, per poter fare esperienza e dire la mia". Così Samuele Ceccarelli, neocampione d'Europa sui 60 metri agli Europei indoor di atletica leggera di Istanbul, ospite di Radio Anch'io Sport, su Rai Radio 1. "Ho ricevuto i complimenti da Jacobs, mi ha detto che ho corso forte".

Obiettivo 100 metri

Obiettivo 100 metri, come cambierà la preparazione? "In realtà non cambierà nulla per quanto riguarda gli allenamenti - aggiunge l'azzurro -. Continueremo a fare come abbiamo sempre fatto, con programmi e strutture che hanno reso bene finora. Proseguiamo così, con la testa sgombra e i piedi per terra, ponendoci obiettivi ma sempre molto graduali. L'obiettivo principale, oltre a continuare a lavorare bene in allenamento, è quello di migliorare il 10''45 all'aperto. I risultati sui 60 di questa stagione sono una base di lavoro da cui partire, danno una bella dose di fiducia. Ma per non fare il passo più lungo della gamba, intanto penso a migliorare il tempo attuale, poi al resto ci si penserà un pezzo per volta".

Differenza tra 60 e 100 metri

"Sono quei 40 metri di differenza che comportano tutto un altro tipo di lavoro. Bisogna allungare un po' le distanze, svolgere un altro tipo di lavoro di resistenza alla velocità. Sui 60 metri è una sorta di accelerazione continua, con una fase lanciata quasi nulla, se non appena accennata; sui 100 all'aperto, invece, la differenza la fa la capacità di mantenere l'accelerazione fino al traguardo. Dipenderà dalla qualità del lavoro che si riuscirà a fare, ma siamo fiduciosi".

I consigli di Jacobs

"Quando si è a ridosso della gara, in realtà non c'è molto modo di parlarsi. I consigli sono stati più fatti che parole e anche dei piccoli gesti possono fare la differenza: nonostante fossimo avversari, si è avvicinato e mi ha dato un paio di pacche sulla schiena come a dire vai tranquillo, non ti preoccupare. Dette da un compagno-avversario del calibro di un campione Jacobs, sono state parole che hanno giocato un ruolo chiave nell'approccio di tre turni di gara. Ovviamente mi ha fatto molto piacere quando alla fine si è complimentato, dicendo che sono stato bravo e me lo sono meritato, che ho corso forte. Anche questo è stato un riconoscimento extra".

Fuori dalla pista

"Tra studio e allenamento, il tempo a disposizione è poco. Mi piace molto di più vivere i rapporti umani, condividere una giornata o una serata con gli amici. Conciliare studio e allenamenti non è facile, la chiave è l'organizzazione e in questo senso devo ancora imparare bene a gestire il tempo a disposizione. La differenza vera però la fanno costanza e pazienza. Nonostante gli alti e bassi che ci possono essere, basta non mollare mai e non perdere il coraggio".