Arbitro donna di pallavolo si dimette perché considerata grassa: "Norme mi discriminano"

Lo sfogo social di Martina Scavelli, sovrappeso e per questo penalizzata dai parametri federali: "Non voglio più essere pesata e misurata come le vacche". E chiama in causa anche Paola Egonu: "Tu sei nera, io sono grassa"

L'arbitro di volley Martina Scavelli

L'arbitro di volley Martina Scavelli

Roma, 15 febbraio 2023 - Ha deciso di dimettersi da arbitro di serie B di pallavolo perché stanca di essere discriminata ed emarginata perché sovrappeso. Si chiama Martina Scavelli la ragazza che in un post su Facebook ha deciso annunciare la sua volontà di dire basta con la sua attività di arbitro. I parametri federali che la vedono penalizzata per qualche chilo di troppo l'hanno spinta a esprimere tutta la sua insoddisfazione sui social. "Non sopporto più - ha scritto Scavelli su Facebook - di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!". Nel post la donna di Catanzaro si è anche rivolta a Paola Egonu, stella del volley femminile italiano: "Tu sei nera, io sono grassa!  La salute mentale, l'integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo! Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce".

"Lo sport - ha aggiunto - dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più. Ho superato i valori previsti di Bmi e circonferenza addominale e non è emerso nulla di eccessivo. Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell'ambito del punteggio dirigenti di settore e l'esonero dall'impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro. Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l'altro, non prevede che l'arbitro corra per il campo come succede nel calcio".

Martina Scavelli punta il dito contro le regole che "ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili. Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina - prosegue nel suo post -. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all'attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. Ad oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere 'calpestata' da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza". "Ho deciso allora di dire basta - afferma ancora l'arbitra - per me e per tutti i grassi. Basta a delle regole che non sempre vengono fatte valere 'erga omnes'. Basta a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni".

La Fipav: "Parametri da rispettare"

La Fipav ha affidato ad una nota la replica "al fine di chiarire e fugare dubbi sulla normativa vigente in materia di parametri antropometrici che gli ufficiali di gara devono rispettare". "La normativa federale sui valori massimi di BMI e circonferenza addominale è già in vigore dalla stagione 2017/18 per tutti gli arbitri, compresi gli addetti di staff impiegati nei campionati nazionali sulla base di una delibera del Consiglio Federale che deriva dal recepimento di una normativa della Federazione Internazionale per motivazioni sanitarie: l'health management plan programme. La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive" si legge nella nota Fipav.

"Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi. Ovviamente la Federazione Italiana Pallavolo e il suo settore ufficiali di gara all'inizio di ciascuna stagione agonistica coinvolge i propri tesserati impegnati nel settore arbitrale affinché conoscano la normativa vigente che, come detto, si pone il principale obiettivo della tutela della salute".