Allegri-Juve bis: un piano di rilancio al Max

Anche il mentore Galeone crede al ritorno in bianconero del tecnico per il dopo Pirlo. Ma c’è da vincere la concorrenza del Real

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di Paolo Grilli

Ci sono dei "se" che spalancano nuovi mondi, o ne riaprono anche di vecchi mettendo in moto la macchina del tempo.

Quando Fabio Paratici, dominus dell’area tecnica della Juve, domenica ha confermato Pirlo per la prossima stagione, "se andremo in Champions", non ha fatto altro che scatenare la caccia virtuale al nuovo allenatore della Signora. Perché poi, alla luce anche dei risultati di lunedì sera, non è affatto scontato che Ronaldo & C. si ripresentino ai nastri di partenza della prossima Coppa dalle grandi orecchie.

E il candidato numero uno per la panchina non può che essere Massimiliano Allegri. Uno che ha avuto anche il merito – oltre ai cinque scudetti e alle quattro Coppe Italia vinti a Torino e alle due finali di Champions raggiunte – di lasciarsi pacificamente, con la serenità e l’ampiezza di vedute dei grandi, dalla grande famiglia bianconera. Con Agnelli e Paratici non c’è proprio nulla da ricucire, sempre che poi si prolunghi l’esperienza dei primi due con la Signora.

Già nel suo ritorno televisivo su Sky poco più di un mese fa, Max aveva flirtato a distanza con il club, non negandosi a parole l’esperienza del ritorno. E nell’occasione aveva pure dato una scadenza certa per la sua pausa di riflessione e ricarica: giugno.

Ora arriva anche la dichiarazione del grande mentore di Allegri, Giovanni Galeone, a riavvicinare di fatto il tecnico livornese alla panchina dei tanti trionfi.

"Non so se sarà ancora Andrea Agnelli a chiamare Allegri – ha detto Galeone a Radio Kiss Kiss –. Alla Juve non so chi deciderà il prossimo allenatore. Immagino Elkann, la proprietà. Può darsi anche che alla fine resti Agnelli, col quale Max Allegri ha un ottimo rapporto. Rivincite? No, macché. Guardate i suoi risultati. La mia sensazione è che Allegri torni alla Juventus. Il suo silenzio e la sua voglia di rientrare mi fa credere che ci sia qualcosa di concreto".

Le ultime cinque gare di campionato saranno decisive per indirizzare il destino di tanti tra panchina e scrivania. C’è pure chi ipotizza che un evrntuale risultato storto a Udine sabato possa accelerare il processo di riallegrizzazione bianconera, ma pare un’ipotesi per ora azzardata.

Tante ancora le incognite sul campo prima che il quadro si componga. La prima è il Real, club che aveva già cercato Allegri e che tornerebbe all’assalto nel caso più che probabile che si concluda la seconda era Zidane coi Blancos. Poi si accosta pure il nome di Gasperini (ex bianconero doc) alla panchina della Signora. Ma questa sarebbe un’ulteriore rivoluzione tecnica, la terza in tre estati per una Juve in cerca di se stessa. E alla Continassa, oggi, vista la tensione generale non c’è niente di più irritante dell’idea di scaravoltare ancora tutto. Meglio magari riaffidarsi a Max, uno che ha conservato le chiavi di casa.