Mercoledì 24 Aprile 2024

"Allegri, è dura: pochi i campioni da Juve"

La crisi della Signora vista da Pecci: "Specialmente a centrocampo manca qualità. Il Milan invece è consapevole della propria forza"

di Enrico Salvadori

"Non ho mai visto un allenatore far gol. Il problema della Juventus come per la Fiorentina e per la Lazio non è la panchina". Eraldo Pecci commenta, come sempre senza peli sulla lingua, la crisi dei bianconeri e fa il punto della situazione anche delle altre, partendo dalle milanesi, passando per le due squadre reduci da pesantissime lezioni in Europa, per arrivare all’amato Bologna.

Pecci, dopo la figuraccia col Benfica e una partenza choc della stagione per Max Allegri il match di Monza è già un bivio?

"Gara delicatissima in momento di estrema difficoltà ma il problema in casa bianconera è che molti giocatori, specialmente a centrocampo, non sono da Juve. Alex Sandro e Cuadrado sono in evidente calo anche per motivi anagrafici, Paredes deve inserirsi perché è arrivato da poco, McKennie, Rabiot e Locatelli stentano. La realtà è che qualcuno di questi ai tempi di Platini e Tardelli al campo ‘Combi’, per gli allenamenti, non li avrebbero fatti entrare. I giocatori stranieri buoni del resto vanno altrove, in Inghilterra e in Spagna soprattutto. Un momento come quello che sta vivendo ora Allegri tanti allenatori lo hanno passato e Max ha la possibilità di tirar fuori la squadra dal tunnel. Bisogna però che a trascinare il gruppo alla riscossa siano i giocatori che sono veramente da Juve. Tanti tifosi vorrebbero un avvicendamento in panchina, ma penso che quello che ha detto Arrivabene riguardo all’attenzione al bilancio sia molto di più di una battuta e prima di cambiare sono necessarie tante valutazioni oltre a quella tecnica".

A Milano invece il Milan procede spedito mentre l’Inter sembra in ripresa.

"I rossoneri mi sembrano molto sereni e consapevoli della loro forza. Lo scudetto ha dato certezze. L’Inter è stata sull’orlo del baratro, il successo di Plzen ha riportato un po’ di fiducia ma va valutata la pochezza tecnica degli avversari. Questo calendario così fitto e senza tregua ci darà presto delle risposte".

Napoli che sta smentendo tutti, mentre Fiorentina e Lazio debbono riscattare un giovedì di Coppa da incubo.

"Il Napoli ha trovato una sua dimensione, l’equilibrio giusto e può guardare molto in alto a condizione che non scivoli sulla buccia di banana come storicamente accade nei momenti decisivi della stagione. L’involuzione della Lazio è preoccupante, la Fiorentina forse deve avere meno intensità ma più qualità e ritrovare la via del gol perché nel calcio è quello che conta". C’è curiosità per vedere all’opera il Bologna di Thiago Motta. Eraldo Pecci la decisione del cambio sulla panchina rossoblù l’avrebbe presa?

"E’ stata una situazione imprevedibile e particolare. E anche una scelta molto difficile. Un presidente, come qualsiasi datore di lavoro, ha comunque il diritto di fare delle scelte per il bene della sua azienda e quindi quello che è stato fatto va rispettato. Thiago Motta dovrà dare al Bologna un futuro più stimolante che vada oltre la conquista di una tranquilla salvezza".