Allegri chiede alla Juve un bagno di umiltà

Contro l’Empoli si affida a Kean in coppia con Vlahovic: "Dovremo sempre metterci al livello degli avversari". Chiesa e Pogba ancora out

Moise Kean

Moise Kean

Il muso è sempre lì.Quello ’corto’ caro a Max che si è tradotto nella vittoria nel derby , preziosissima per testa e gambe. E poi quello che si rischia di "sbattere" se non si scende dalla nuvola della puzza sotto al naso: "Affrontiamo una squadra veloce e tecnica, per sconfiggerli bisogna metterci al pari loro, dobbiamo farlo sempre da qui fino alla fine dell’anno". E’ il caro vecchio mantra di Mr. Maximilian ripetuto fino alla noia, ma con risultati non esaltanti. E cioè: se non ti sporchi le mani come lo ripari il motore?

Brutti, sporchi e cattivi se serve, ma senza sentirsi superiori, uno degli aspetti che Max non è riuscito a sanare nella sua Juve bis. Se la favola sarebbe trovare finalmente continuità e mettere il flag sulla seconda vittoria di fila dopo il derby, la leggenda riguarda Pogba e Chiesa. Non ci saranno. E come potrebbero? "Sarebbe follia pura. Ne ho lette di cose fantasiose su Fede e Paul. Chiesa ha fatto dei passi in avanti, sarà organizzata un’amichevole domattina per valutarlo, mentre Paul è dal 23 luglio che non fa un allenamento serio. Bisogna dargli tempo". Oltre a Pogba e Chiesa, tornati in gruppo, ma ancora in rodaggio, mancheranno Di Maria e Bremer, non propriamente delle mezze figure. Inevitabilmente, la Juventus poggerà ancora sull’uomo derby, Dusan Vlahovic, diabolicamente legato ai tre punti: se lui non segna non si vince. in difesa, confermati Danilo e Alex Sandro con il rientro di Bonucci. Per il resto, Max pensa alla stessa squadra del derby senza disdegnare alternative non forzate come nel caso dell’infortunato Bremer.

La prima riguarda l’attacco. Il fatto che Kean non si sia giocato bene la chance di giocare il derby dal primo minuto, spalanca le porte a Milik. Eppoi a centrocampo non c’è soltanto la tentazione di far riposare Locatelli e dare una chance a Paredes per saggiare i progressi di una pedina che nelle intenzioni resta fondamentale. "Devo valutare McKennie e Cuadrado che vengono da più partite, devo decidere se continuare a giocare con Rabiot e McKennie e uno tra Locatelli e Paredes o metterne un altro. Abbiamo tante partite e i cambi sono fondamentali. Si gioca in 15 ormai, chi entra diventa determinante", è la riflessione di Max. L’obiettivo però, è quello di non sbattere il muso, ancora una volta, contro una ’piccola’: "Con Salernitana e Monza persi punti cruciali", dice. Per non parlare del pari di Marassi e del disastro Champions. Vincere è l’unica cosa che conta per provare a rimettere a posto le cose.

Paolo Franci