Alex Schwazer: la storia, il doping e la teoria del complotto

Dalla condanna del 2012 all'archiviazione sentenziata a Bolzano

Alex Schwarzer in una foto del 2005 a Helsinki (Ansa)

Alex Schwarzer in una foto del 2005 a Helsinki (Ansa)

Bolzano, 18 febbraio 2021 - Dalla prima positività al doping del 2012 all'assoluzione di oggi del Gip di Bolzano. Sono tante le tappe della vicenda Alex Schwazer. Ripercorriamo così il trascorso extra-sportivo del marciatore altoatesino.

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La prima positività

E' il 6 agosto 2012, siamo alla vigilia delle Olimpiadi di Londra. Schwazer viene trovato positivo all’eritropoietina. Un controllo a sorpresa effettuato dalla Wada ne attesa la positività al doping. Viene escluso dalla comitiva azzurra. Un mito dello sport italiano, oro quattro anni prima a Pechino, diventa uno sportivo dopato. Schwazer ammetterà di aver fatto uso di eritropoietina "per essere competitivo come gli altri", dice in lacrime nel corso di una conferenza stampa diventata storica. Congedato anche dall'arma dei Carabinieri, nel 2013 viene squalificato per 3 anni e 6 mesi.

Il ritorno nel 2016

Dopo essere tornato ad allenarsi sotto la guida di Sandro Donati, Schwazer riparte con più grinta di prima. Reintegrato dalla Vidal, punta all'Olimpiade di Rio. La notizia del reintegro non viene affatto presa bene da Gianmarco Tamberi che lo attacca apertamente: "Vergogna d'Italia, squalificatelo a vita, la nostra forza è essere puliti, noi non lo vogliamo in nazionale” dice Tamberi.

Ancora positivo

A Roma l'8 maggio 2016 vince la 50 km di marcia con un tempo pauroso: 3 ore e 39 minuti esatti. Il momento magico con vista Rio de Janeiro dura però davvero poco: il 22 giugno 2016 la Gazzetta dello Sport rivela la nuova positività dell'altoatesino. Un nuovo controllo a sorpresa della Iaaf (effettuato a gennaio a Vipiteno) fa emergere una quantità troppo alta di anabolizzanti e steroidi. Scoppia un secondo caso. Le controanalisi di luglio confermano tutto: è di nuovo doping. Questa volta però Schwazer non ammette alcun tipo di colpa. Anzi, vuole tornare essere scagionato da questa storia e tornare a correre. Si inizia a parlare di complotto.

La nuova squalifica

Il 18 luglio 2016 il Tas di Losanna decide di sospendere la pena, offrendo un'udienza straordinaria: da una parte la Iaaf e dall'altra Schwazer e i suoi legali. Il 10 agosto arriva la condanna: a ridosso della 20 chilometri dell'Olimpiade di Rio, il Tas sentenzia otto anni di squalifica per Alex, dando ragione alla Iaaf.

L'archiviazione

Quasi cinque anni dopo, siamo alla sentenza dove il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha disposto l'archiviazione del procedimento penale, perché Schwazer per "non aver commesso il fatto". Schwazer apprende la notizia mentre si sta allenando.