Roma, 22 marzo 2018 - Nuovo sfregio alla memoria di Aldo Moro. Sul monumento che ricorda le vittime dell'agguato di via Fani (quando il presidente della Dc 40 anni fa fu rapito dalle Brigate Rosse), è apparsa una scritta. Due lettere, la sigla delle Br tracciata in vernice rossa sulla stele in cui sono incisi i nomi dei cinque uomini della scorta dello statista uccisi dai terroristi. Il monumento era stato inaugurato il 16 marzo scorso, nell'anniversario della strage, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La lapide, inaugurata dalla sindaca Virginia Raggi in occasione dell'anniversario della strage, è posta a un centinaio di metri dal luogo in cui avvenne l'agguato.
Già un mese fa la base di cemento della stele era stata imbrattata con una svastica e con la scritta "A morte le guardie".
L'INCHIESTA - I carabinieri del nucleo investigativo hanno effettuato rilievi e raccolto alcune testimonianze, oltre a vagliare le immagini delle telecamere. Nelle prossime ore invieranno una prima relazione a piazzale Clodio. In procura è già aperto un fascicolo per la scritta apparsa il 21 febbraio scorso sul basamento della lapide, inaugurata successivamente, per il reato di imbrattamento e deturpamento di cosa altrui
LE REAZIONI - Fioccano le reazioni allo sfregio della lapide. Il dem Stefano Pedica caldeggia una condanna ferma da parte di tutti: "La scritta Br sul nuovo monumento di via Fani rappresenta l'ennesima offesa alla memoria di un grande statista e a tutte le forze dell'ordine. Davanti a episodi del genere serve una condanna bipartisan da parte di tutte le forze politiche". Matteo Richetti commenta su Twitter:
Continuano ad infangare la memoria di un grande statista con frasi e gesti ignobili. Noi stiamo dall’altra parte: con lo Stato, con la democrazia, con la politica. pic.twitter.com/ZDVO2vFDKJ
— Matteo Richetti (@MatteoRichetti) 22 marzo 2018
"Sono state già rimosse le scritte oltraggiose sul monumento di Via Fani. Più difficile rimuovere l'idiozia di chi si illude di sporcare così la memoria del nostro Paese", commenta il leader di LeU Pietro Grasso, mentre la parlamentare di FI, Renata Polverini sottolinea che "chi nel buio della notte ha vilmente imbrattato la lapide di Aldo Moro con le iniziali delle Brigate Rosse deve ricevere la condanna unanime di tutta la società civile, che non può più tollerare questa tenebrosa violenza che potrebbe essere preludio di qualcosa di peggiore. Tolleranza zero verso quest'uso criminale della lotta politica".
E Giuseppe Fioroni (Pd), presidente della commissione di inchiesta su Aldo Moro: "Il ripetuto oltraggio ai martiri di via Fani nel luogo che ha visto il rapimento di Aldo Moro non è solo gravissimo ma assai inquietante. Non si può derubricare come qualcosa di poco conto, non si può sottovalutare. Tanti fermenti scuotono il nostro paese, aggravati da una complessa situazione internazionale. L'Italia, come più del passato, deve rispondere con forza ed efficacia ad ogni tentativo di riaprire una stagione definitivamente archiviata".
E Andrea Orlando scrive su Facebook: