Venerdì 19 Aprile 2024

Ahi Vale, ora il mondiale è appeso a un filo

Rossi cade e scivola a 50 punti dalla vetta: ko anche Dovi. Morbidelli quarto in una giornata no dell’Italia. Quartararo prende il largo

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La zampata del Diablo. Il disastro di Valentino. La doppietta sul podio della Suzuki. La sfortuna nera del Dovi. Barcellona sposta ancora il baricentro del Mondiale e rimescola la classifica. Fabio Quartararo si prende di cuore la terza vittoria per uscire da "un periodo difficile iniziato dopo Jerez". "Alla fine ho quasi distrutto la gomma, ma è andata bene, è stata la vittoria più bella – il sospiro di sollievo di Fabio -. Un giro in più e probabilmente sarei finito secondo". Alle spalle di un indiavolato Joan Mir. Giro dopo giro è arrivato a 9 decimi dal codone della Yamaha Petronas di Quartararo: "Gli ultimi risultati confermano che dobbiamo continuare a lavorare su questa direzione – la linea dello spagnolo -. La vittoria è a due passi, mi manca di migliorare la qualifica perché partire dietro è sempre troppo rischioso e la rimonta è sempre faticosa". Anche perché "poi in gara ci siamo". Tanto che oggi Mir si trova 2° in classifica davanti a un Maverick Viñales completamente assente, sprofondato 15° alla partenza e poi 9° sotto la bandiera a scacchi.

Festa Suzuki (che non centrava una doppietta dal lontano Misano 2007) anche con Alex Rins. Ai piedi del podio (nonostante la pole) Franco Morbidelli, costretto alla sopravvivenza negli ultimi giri per l’usura della gomme.

Caporetto Rossi, caduto al giro 16 in curva 2 nel giorno del 350° Gp in classe regina e quando si trovava 2° (ovvero in quello che sarebbe potuto essere il podio numero 200 in top class). La rincorsa a Quartararo gli è costata cara: "Avevo voglia di vincere, stavo spingendo al massimo e questo mi ha fregato". Vale fa mea culpa: "E’ stato un mio errore, peccato perché dopo un fine settimana così ci voleva un podio". Un duro colpo che affossa le sue ambizioni: "Ho 50 punti di ritardo, per me il campionato è chiuso. Certo, finché non lo dice la matematica tutto può succedere, bisogna essere veloci". Batosta anche per Andrea Dovizioso già con l’umore sotto gli stivali dopo qualifiche da dimenticare: 17° in griglia, al via era riuscito a rientrare nel gruppetto di testa, ma alla prima curva il crash tutto Ducati. Danilo Petrucci perde l’anteriore, riesce a restare in sella ma la moto si scompone, rallenta, Johann Zarco pinza il freno per evitarlo, scivola e fa strike con il Dovi. Un colpo pesante che lo relega al 4° posto in classifica a -24 dalla vetta. Non un abisso, ma al giro di boa del Mondiale clima nel box e feeling con le gomme rischiano di condizionare le prospettive e le ambizioni del tre volte vice campione: "Uscire alla prima curva non per colpa tua ti pesa molto di più, ma può succedere quando si è lì in tanti. Non ci voleva", l’amarezza di Andrea. Comunque i problemi restano: "Dobbiamo migliorare in frenata, con la nuova gomma non riesco a essere veloce come vorrei e questo si riflette su tutto". Ci sono due settimane per smaltire la botta. Appuntamento l’11 ottobre a Le Mans.

Marco Galvani