Mercoledì 24 Aprile 2024

Abusi sulle calciatrici, via il coach del club di Osaka

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L’allenatore è accusato da due sue calciatrici di abusi sessuali, e il club di Naomi Osaka lo licenzia. Si apre un altro fronte per la 23enne giapponese ex numero uno del tennis mondiale femminile, dopo quelli provocati dallo stress e dalla crisi esistenziale che l’ultima tedofora di Tokyo 2020 ha ammesso di stare vivendo. Questa volta si tratta del club statunitense di calcio femminile professionistico (milita nella lega Nwsl) di cui la tennista, molto attiva anche sul fronte del Black Lives Matter, è azionista di maggioranza da gennaio, dopo aver rilevato le quote del North Carolina Courage, questo il nome della squadra, da Steve Malik. La vicenda è un tema di grande attualità anche nello sport, e specialmente in Usa: quello delle molestie sessuali da parte di tecnici nei confronti delle atlete che allenano. Un caso che ha avuto una vasta eco è quello della nazionale di ginnastica artistica, con la fuoriclasse Simone Biles fra coloro che hanno subito le avances non richieste, con condanne pesanti nei confronti di chi aveva commesso gli abusi. Ora tocca al Courage allenato dal 58enne inglese Paul Ruley, che è stato messo sotto accusa da due sue ex giocatrici. Sinead Farrelly e Meleana ‘Mana’ Shim, in un articolo di ‘The Athletic’, affermano di aver dovuto far fronte, a partire dal 2010, al presunto comportamento inappropriato del loro coach.

Farrelly, che ha avuto Riley come allenatore in tre squadre, lo ha accusato in particolare di averla costretta a "rapporti sessuali forzati" quando l’allenatore guidava il Philadelphia Independence. "Portiamo questo nella tomba", avrebbe detto l’allenatore dopo il rapporto, avvenuto in una stanza d’albergo. Entrambe hanno poi sostenuto che quando Riley le allenava nel Portland Thorns Riley le avrebbe costrette a baciarsi nel suo appartamento. L’accusato respinge ogni addebito, ma la lega calcio femminile e il club della ‘owner’ Osaka non hanno voluto sentire ragioni, e Riley è stato cacciato. La Nwsl, in una nota, ha elogiato il coraggio delle due giocatrici nel denunciare l’accaduto e ha deciso per la sospensione del campionato femminile nel weekend in corso. Per il commissario della lega, Lisa Baird, è il momento di "dare a tutti la possibilità di riflettere. Gli affari quotidiani – ha detto – non sono la nostra preoccupazione al momento. Il nostro campionato ha molto da fare, da sistemare".