Giovedì 25 Aprile 2024

A Bologna salta tutto con l’Inter già in treno

L’Asl interviene e blocca la squadra di Mihajlovic decimata dai casi positivi: i nerazzurri oggi si presenteranno soli in campo

di Giulio Mola

CARNAGO (Varese)

Con un occhio alla classifica e un altro al mercato il Milan torna in campo oggi per riprendere la lunga corsa scudetto. E cominciare il nuovo anno col piede giusto, vincendo la gara numero 3000 in serie A contro l’imprevedibile Roma di Mou, darebbe slancio e autostima ad un gruppo arrivato alla sosta natalizia con l’affanno e su cui ieri sera si è abbatuta la tegola del Covid (altri tre “positivi“ che si aggiungono a Tatarusanu).

Il poker calato a Empoli prima della pausa è servito per non perdere di vista la capolista Inter, ma da oggi bisognerà comunque marciare a ritmi più alti. Sei delle prossime sette gare (a cominciare da quella odierna) si giocheranno a San Siro, e già questo è un vantaggio. Una mano per l’attacco arriva dall’infermeria (torna Ibra con Giroud, Rebic e Leao), l’altra per la retroguardia dal mercato, visto che a Pioli serve come il pane un difensore: "Abbiamo idee chiare e condivise con la società. L’infortunio di Kjaer ci obbliga a guardare il reparto, non ho fatte altre richieste. Serve un giocatore completo". Il tecnico non fa nomi (Botman e Diallo gli obiettivi principali) ma esce allo scoperto, perché sa bene che per puntare in alto tutti devono fare uno sforzo. La dirigenza sul mercato, lui e i giocatori in campo. "La nostra rincorsa comincia dalla gara con la Roma. Vedo giocatori consapevoli, vincere sarebbe un’impresa straordinaria. La pressione dall’esterno? Se c’è è perché siamo stati bravi a crearcela coi risultati, poi i conti li faremo alla fine". Occhio ai giallorossi, rispetto al match d’andata qualcosa è cambiato: "All’Olimpico siamo stati superiori, ma Mou ha fatto un grande lavoro su compattezza, intensità ed empatia, troveremo una squadra diversa e molto forte".

Non sono pochi i rossoneri che scalpitano dopo soste più o meno lunghe ai box, ma Pioli avverte: "La pausa ci ha aiutato, ma nessuno di chi rientra ha 90’ nelle gambe". E si ripropone il ballottaggio fra Ibra e Giroud (15 partite a testa finora, 876 minuti per il francese, 865 per lo svedese): "Le scelte dipendono anche dalla singola partita - spiega Pioli -, le due punte in campo insieme sono una situazione che abbiamo provato e possiamo utilizzare a seconda della gara...". Esplicita la chiosa finale: "Per raggiungere l’obiettivo servirà una squadra con tanta energia e senza paura di sbagliare. E che cerchi sempre di fare un gol in più degli avversari...".