Londra, 13 novembre 2013 - Ancora rivelazioni choc per Mike Tyson. Dopo aver confessato i ripetuti raptus omicida e di aver fatto sesso sfrenato in carcere, l'ex pugile ha ammesso di aver combattuto più volte sotto l’effetto della cocaina ma di aver sempre aggirato i controlli anti-doping grazie ad un pene finto ripieno di urina “pulita”.

In attesa dell’uscita ufficiale della sua ultima autobiografia, proseguono le anticipazioni dei giornali sui retroscena più scabrosi e licenziosi della vita del campione di pugilato. Secondo il britannico Mirror l’ultima fase della sua carriera è stata fortemente condizionata dalla dipendenza dalle droghe, soprattutto cocaina e marijuana, a causa della quale è anche risultato positivo e multato di 200mila dollari.


Ma quella del 2000 è stata la sua unica positività dal momento che assieme al suo team, a partire dall’incontro del 2000 ad Hampden Park contro Lou Savarese, aveva escogitato un piano infallibile per aggirare i controlli. “La storia di tutte le guerra è una storia di droga. Tutti i grandi generali e combattenti erano drogati in battaglia. E così anche io. Finito il match, un mio assistente faceva la pipì in un pene finto che io nascondevo dentro le mutande. E con quell’urina riempivo le provette dell’antidoping”.